Ouestafnews – Un elenco provvisorio di un centinaio di media su 500 è stato pubblicato il 3 dicembre 2024 dal Ministero delle Comunicazioni senegalese. Queste società di stampa sono gli “unici” media riconosciuti nello spazio mediatico senegalese dal governo senegalese. Ma secondo il Consiglio degli editori e degli editori della stampa del Senegal (CDEPS), la verifica dell’esistenza di un’agenzia di stampa non spetta al Ministro delle Comunicazioni.
Questa lista pubblicata in modo “unilaterale” va “contro l’obiettivo iniziale del Codice della stampa, che era strutturare e professionalizzare il nostro settore, non creare divisioni artificiali”, ha spiegato il presidente del Consiglio delle emittenti e degli editori di stampa del Senegal ( CDEPS), Mamadou Ibra Kane.
Dei 534 media registrati sulla piattaforma di censimento delle società di media del Ministero delle Comunicazioni, solo 112 sono stati riconosciuti dal governo senegalese, ha annunciato il Ministro delle Comunicazioni, delle Telecomunicazioni e del Digitale il 3 dicembre 2024. , Alioune Sall.
Il 16 agosto 2024 il Ministero delle Comunicazioni ha lanciato una piattaforma di “Dichiarazione sui media” destinata al censimento. Un’iniziativa volta, secondo le autorità, a facilitare il rispetto da parte degli organi di stampa delle normative vigenti, in particolare del Codice della stampa senegalese.
Per la direttrice del canale televisivo 7 Tv (Privato), Maïmouna Ndour Faye, non spetta al ministro decidere “sulla legalità o meno di un media” in Senegal, pur deplorando un “tentativo di liquidazione della stampa privata” dal governo senegalese.
Il signor Kane e la signora Faye, intervenuti in una conferenza stampa il 3 dicembre 2024 in seguito alla pubblicazione dell’elenco dei media “rispettosi del codice della stampa” da parte delle autorità, ritengono che questa iniziativa sia un tentativo di “imbavagliare” il pubblico. premere.
Dei 112 media selezionati, 54 figurano nella categoria stampa online, 10 televisioni, 14 quotidiani, 14 radio comunitarie e sei web TV. Oltre al basso numero di media selezionati, diverse società di stampa conosciute dal grande pubblico non lo fanno non sono sulla lista. Tra questi il quotidiano Le Quotidien (privato), i canali televisivi (privati) Sen Tv, 7 TV.
Il ministro delle Comunicazioni ha dato un ultimatum di 72 ore ai media non ancora registrati sulla piattaforma. Per i media già registrati sulla piattaforma ma che non sono stati inseriti nell’elenco provvisorio pubblicato, il ministero indica che invierà loro una nota per fornire gli atti e i documenti da compilare per regolarizzarsi. Oltre i termini, i media che non si adeguano “non beneficeranno più di aiuti né di appalti pubblici”.
Secondo Mamadou Ibra Kane, l’autorità amministrativa non ha né il potere di autorizzare la creazione di una società di stampa, né tanto meno quello di decidere sulla legalità della sua esistenza. Per il presidente del CDEPS, la creazione di una società di stampa è garantita dall’articolo 11 della Costituzione senegalese. Questa legge prevede che “la creazione di un organo di stampa (…) è gratuita e non è soggetta ad alcuna autorizzazione preventiva”.
Il ministro della Comunicazione Alioune Sall spiega, dal canto suo, che i dossier mediatici presentati dagli organi di stampa sono stati esaminati da una commissione speciale che ha avuto come esito la convalida secondo le norme definite dal codice della stampa.
Questo codice prevede all’articolo 94 della legge del 13 luglio 2017 che “l’esercizio di qualsiasi attività editoriale (…) è soggetto all’autorizzazione rilasciata dal Ministro responsabile delle Comunicazioni, previo parere favorevole dell’organo di regolamentazione, alle condizioni definite dal presente Codice della Stampa”.
In ogni caso, la direttrice del canale 7 Tv Maïmouna Ndour Faye promette che di fronte a questa situazione, il CEDPS “condurrà la lotta, una lotta per il diritto di esistere”, aggiungendo che il governo senegalese ha avviato la sospensione dei contratti e accordi stipulati con le autorità statali.
Nell’agosto 2024, le autorità senegalesi hanno adottato diverse misure contro i media, tra cui l’ingiunzione di pagamento dei diritti d’autore, la sospensione dei pagamenti alle società di stampa nel quadro di accordi commerciali con enti pubblici, il congelamento dei conti bancari di alcuni media.
Il CDEPS ha poi dichiarato una “giornata senza stampa” per denunciare le “multiformi pressioni” delle autorità senegalesi. Anche questa volta il CDEPS non esclude di riproporre lo stesso metodo di protesta. “Chiediamo ai datori di lavoro, ai media e alla stampa online di opporsi a questa frode”, ha invitato il presidente del CDEPS, promettendo che verranno utilizzati tutti i mezzi per informare l’opinione nazionale e internazionale.
ON/dis
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