È stato un vero incubo quello vissuto da Gordo. Questo lunedì, una donna di 34 anni è stata condannata a dodici mesi di carcere dal tribunale penale di Meaux per gravi abusi commessi contro il suo bulldog inglese di 9 mesi lo scorso marzo, quando la polizia ha posto fine al suo calvario, riferiscono i nostri rapporti colleghi di parigino.
Le foto pubblicate durante l'udienza danno un'idea dell'orrore delle torture inflitte al cane dalla sua padrona, residente a Lognes nella Seine-et-Marne. Il quotidiano, che racconta “grandi ferite luminose che gli coprivano la schiena, le gambe, il collo…”, indica che Gordo era stato bruciato dalla sua amante con un asciugacapelli, direttamente a contatto con la pelliccia su quasi il 40% del corpo.
“Schiaffi”, “calci”… l’incubo di Gordo
I suoi vicini, che hanno allertato il veterinario e la polizia, hanno riferito di aver sentito il cane ululare e hanno testimoniato di “forte rumore come se fosse stato sbattuto contro i muri”, “schiaffi” e “calci”.
Per giustificare le sue azioni, l'imputata, assente al processo, ha giustificato che il suo cane l'aveva irritata perché ululava, riferisce il suo avvocato che sostiene che per il proprietario di Gordo, queste pratiche erano “un metodo educativo per il cane, affinché lui non sale sul letto, sui mobili…” prima di aggiungere che “sono fatti gravi e lei ne è consapevole”.
Dodici mesi con sospensione della pena detentiva e diverse multe
Un riconoscimento minato dalle associazioni animaliste che hanno intentato una causa civile: “Lo ha torturato con piena cognizione di causa e non c'è consapevolezza”, ha detto l'avvocato dell'APA, l'associazione che ha accolto Gordo.
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Deplorando l'assenza dell'imputato, il tribunale ha condannato il trentenne a dodici mesi di carcere, con sospensione della pena. Dovrà inoltre pagare 500 euro a ciascuna delle associazioni di protezione degli animali e verrà condannata all'interdizione a vita di tenerne uno. Dovrà anche rimborsare all'APA i 3.000 euro di cure sostenute per salvare Gordo. Il tribunale ha disposto anche il sequestro del cane che “oggi sta meglio”, secondo il legale dell'associazione.