Jean Jaurès, dal Tarn all'immortalità: un centenario al Pantheon

Jean Jaurès, dal Tarn all'immortalità: un centenario al Pantheon
Jean Jaurès, dal Tarn all'immortalità: un centenario al Pantheon
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Jaurès, un patrimonio vivente a Castres

Nato a Castres nel 1859, Jean Jaurès ha segnato il suo tempo con il suo impegno politico, il suo umanesimo e la sua lotta per la giustizia sociale. La sua panteonizzazione, avvenuta il 23 novembre 1924, lo iscrisse nella memoria nazionale. Per celebrare questo anniversario, la città natale del tribuno ha organizzato una serie di eventi sotto la guida del Centro e Museo Nazionale Jean Jaurès.

Joëlle Arches, curatrice capo del patrimonio e direttrice dei musei di Castres, ripercorre quest'anno di omaggi:

“Abbiamo voluto evidenziare le diverse sfaccettature di Jaurès: l’uomo intimo, legato alla sua terra natale e alla sua famiglia, il filosofo, il giornalista, ma anche l’instancabile attivista per la pace e i diritti dei lavoratori”.

L'intima mostra di Jaurès ha rivelato lettere, foto e oggetti personali mai esposti prima. A ciò si aggiungono convegni e incontri che approfondiscono il ruolo di Jaurès in momenti chiave della storia, come l'affare Dreyfus o le lotte operaie di Carmaux.

Il convegno, l'evento clou dell'anno Jaurès

Presieduto da Gilles Candar, storico e presidente della Società di Studi su Jaurès, il convegno ha riunito specialisti per rivisitare il significato simbolico e le controversie attorno alla panteonizzazione di Jaurès.

Max Assié, consigliere scientifico del CNMJJ e presidente della Federazione delle associazioni culturali e intellettuali del Tarn, sottolinea:

“Questa conferenza è un’occasione per riflettere collettivamente sull’eredità di Jaurès. La sua panteonizzazione suscitò dibattito all’epoca, ma oggi simboleggia l’universalità dei suoi valori”.

Per Jean-Philippe Audouy, vicesindaco di Castres con delega alla cultura, Jaurès è una risorsa per la città:

“Celebrare Jaurès significa onorare un patrimonio intellettuale e morale. Attraverso di lui, l'intera città di Castres è entrata nel Pantheon”.

Un Jaurès per le nuove generazioni

Una delle sfide di quest'anno di commemorazioni è stata quella di rendere Jaurès accessibile alle generazioni più giovani. In quanto umanista e pacifista, il suo messaggio risuona particolarmente nel contesto attuale.

“Cerchiamo di trasmettere l’eredità di Jaurès attraverso strumenti educativi adattati, mettendo in risalto le sue lotte per la pace e la giustizia sociale”spiega Joëlle Arches.

Secondo Max Assié, il successo dei convegni con i giovani dimostra un rinnovato interesse per questa figura storica.

“I valori di Jaurès rispondono alle aspirazioni profonde del nostro tempo, in particolare dei giovani tra i 20 e i 30 anni”.

Un personaggio multiplo e senza tempo

Jean Jaurès è allo stesso tempo professore e filosofo, giornalista e oratore, agricoltore e attivista. Questa molteplicità lo rende senza tempo, capace di interagire con un pubblico eterogeneo.

“Jaurès è un modello di integrità e impegno. Ci ricorda che la politica può servire l’ideale umano”.conclude Gilles Candar.

A Castres, la sua eredità si perpetua attraverso le collezioni e le iniziative del Centro e Museo Nazionale Jean Jaurès, che accoglie ogni anno ricercatori e curiosi.

Un centenario per ripensare l'universalità di Jaurès

Un secolo dopo il suo ingresso al Pantheon, Jean Jaurès continua a incarnare una Francia orientata alla pace, alla giustizia e alla fraternità. Attraverso gli omaggi pagati nel 2024, Castres mostra come quest'uomo rimanga una fonte di ispirazione per oggi e domani.

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