l'appello alla calma sentito ad Ajaccio

l'appello alla calma sentito ad Ajaccio
l'appello alla calma sentito ad Ajaccio
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Tuttavia, fuori Ajaccio, martedì sono stati bloccati i filtri davanti a otto scuole superiori e collegi dell'Alta Corsica e cinque istituti della Corsica del Sud, ha detto il rettorato all'AFP.

I manifestanti contestano la decisione, di metà novembre, della corte amministrativa d'appello di Marsiglia che ha confermato il divieto dell'uso della lingua corsa all'interno dell'assemblea insulare, ritenuto incostituzionale.

Martedì è stata bloccata anche l'Università di Corte e i corsi “non sono garantiti”, ha detto all'AFP il dipartimento delle comunicazioni, precisando che dovrebbe essere sbloccata mercoledì.

Lunedì i blocchi hanno colpito una decina di scuole superiori e collegi in Corsica e sono scoppiati scontri ad Ajaccio, costringendo il municipio a chiudere temporaneamente il mercatino di Natale e spingendo lunedì sera il cardinale Bustillo e il prefetto della Corsica a lanciare appelli alla calma.

«Cari giovani, dobbiamo fermare questa violenza», ha invitato lunedì il Vescovo della Corsica in corso, aggiungendo in francese: «Le famiglie hanno paura, i bambini hanno paura, i commercianti sono preoccupati, (…) dobbiamo risolvere i problemi attraverso il dialogo e non con la violenza”. “Il Papa viene, (…) prepariamoci alla pace”, ha auspicato.

Un augurio raccolto dai sindacati studenteschi nazionalisti Ghjuventù Indipendentista (GI) e Ghjuventu Paolina (GP), all'origine del movimento.

Cardinale François Bustillo, 28 novembre 2024 ad Ajaccio FOTO AFP / Pascal POCHARD-CASABIANCA

“Se la lotta contro la repressione della lingua corsa dura da più di 40 anni e ci spinge a lottare con tutte le nostre forze, non vogliamo che questi momenti rivendicativi possano mettere in alcun modo in discussione la condizioni della venuta di Papa Francesco”, scrive il GI in un comunicato diffuso nella notte tra lunedì e martedì.

Invitando i giovani corsi a tornare a scuola, il sindacato ha dato loro appuntamento a gennaio per riprendere la mobilitazione.

Poiché “il contesto attuale potrebbe mettere in discussione l'arrivo di Papa Francesco”, il GP ha invitato martedì mattina “tutti gli attivisti a utilizzare mezzi d'azione pacifici affinché questo evento possa avere luogo”, assicurando che la mobilitazione “non potrà che essere più forte dopo la venuta del Santo Padre”.

Il 15 dicembre Francesco farà la prima visita di un papa in Corsica.

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