La ristrutturazione della scuola avanza, le incertezze si accumulano

La ristrutturazione della scuola avanza, le incertezze si accumulano
La ristrutturazione della scuola avanza, le incertezze si accumulano
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Lavori che procedono nonostante un monitoraggio statale che potrebbe essere migliorato e dubbi a medio e lungo termine sulla sostenibilità del progetto, queste le principali conclusioni del rapporto informativo presentato il 19 giugno 2024 da Isabelle Briquet, senatrice dell’Haute-Vienneecc Stéphane Sautarel, senatore del Cantalsul finanziamento della componente “scuole” del piano “Marseille en grand”..

Lanciato il 2 settembre 2021 dal Presidente della Repubblica e dotato di cinque miliardi di euro, questo piano mira a recuperare i ritardi accumulati dal Comune nello sviluppo dei “grandi servizi” alla popolazione, comprese le scuole. “Di fronte alla denuncia di un deterioramento diffuso degli edifici scolastici, la città di Marsiglia, incapace di rimediare alla prolungata e ricorrente mancanza di manutenzione delle scuole in un termine ragionevole, ha chiesto l’aiuto dello Stato”, precisano i relatori.

Nell’ambito della legge finanziaria iniziale per il 2022, lo Stato ha aperto una dotazione di 254 milioni di euro per il ristrutturazione Di 188 scuoleche è stata incrementata nel dicembre 2021 con una seconda dotazione da 150 milioni, o più 400 milioni in totale. Questa somma deve essere utilizzata per rendere le scuole sicure e a norma, nonché per migliorare le prestazioni energetiche e ridurre le disuguaglianze sociali. Il piano prevede anche la creazione di nuovi stabilimenti.

Prime consegne a fine 2024

Per realizzare l’operazione, Città e Stato hanno costituito un’azienda pubblica locale di sviluppo di interesse nazionale (Spal-IN), la Azienda pubblica delle scuole di Marsiglia (Spem). A questo è stato affidato il compito di eseguire gli interventi di ristrutturazione e costruzione della scuola. Se l’importo totale dei lavori è stimato a circa 850 milioni di euro, l’accordo quadro è fissato a 1,8 miliardi di euro per tenere conto di studi, costi finanziari temporanei, risarcimento dei perdenti, ecc. Per i relatori questo metodo presenta un vantaggio: trasferisce inizialmente il debito dell’investimento su una struttura diversa dalla città di Marsiglia.

Al giorno d’oggi, quattordici scuole sono in costruzione, dieci dei quali dovrebbero essere consegnati entro la fine del 2024. Secondo il rapporto, Spem “sta attualmente dimostrando la sua efficacia”. Non solo i progetti procedono, ma le prime realizzazioni “presentano innegabili qualità progettuali e considerazione del cambiamento climatico”. Tuttavia, la missione è articolata: questi buoni progressi derivano in gran parte dal fatto che i lavori su sette siti erano già stati avviati dalla città – che aveva messo in atto un piano di ristrutturazione nel 2017 – e sono stati semplicemente trasferiti alla Spem.

Altro punto positivo: “questo progetto colossale e senza precedenti su scala cittadina è oggetto di un forte sostegno politico” e il monitoraggio effettuato da città, Spem e prefettura è “molto regolare e preciso”. La missione sottolinea tuttavia che tale monitoraggio merita “di essere formalizzato e di essere oggetto di indicatori e strumenti di rendicontazione condivisi da tutti gli stakeholder”.

Nessun contratto tra Città e Stato

D’altro canto, quando si tratta di valutare il monitoraggio statale, i relatori sono più critici. Su “Marsiglia en grand” in generale si evidenzia una “mancanza di quadro strutturante”: “Questo piano non è stato oggetto di alcuna contrattualizzazione tra la città e lo Stato e non si concretizza in alcuna road map che possa smantellarlo aree, per obiettivi e per azioni e stabilire un preciso calendario di attuazione per ciascuna delle componenti.

Questa critica è rivolta soprattutto all’aspetto finanziario: “I crediti stanziati dallo Stato […] non sono monitorati in modo consolidato per cui l’importo totale dello sforzo finanziario dello Stato non solo è molto inaffidabile ma cambia anche nel tempo.” Nonostante le loro “reiterate” richieste, i relatori speciali non hanno potuto avere accesso ai documenti relativi a questo monitoraggio.

Sulla parte scolastica del piano – un “intervento senza precedenti dello Stato, in un ambito di competenza esclusiva dei Comuni” – il monitoraggio e l’inquadramento potrebbero, ancora una volta, “essere notevolmente migliorati”. Tra i punti di vigilanza, i due senatori annotano “dubbi” sulla capacità di tenere l’incarico calendario decennale per ristrutturare e costruire 188 scuole, e un “delta di oltre 65 milioni di euro rispetto all’aumento della dotazione senza alcuna precisione sulla loro provenienza”. In altre parole, gli oltre 400 milioni di euro promessi dallo Stato non sono ancora del tutto garantiti.

Paura per il futuro

Infine, il rapporto anticipa: dalla data in cui ogni scuola sarà messa a disposizione, la città di Marsiglia dovrà versare alla Spem un canone scaglionato su venticinque anni, cioè un investimento che potrebbe raggiungere, tra l’altro, dai 103 ai 113 milioni di euro all’anno In altre parole, il 30% dell’investimento medio annuo della città, il tutto “in un contesto in cui il comune mostra notevoli ambizioni di investimento in altri settori”. E senza contare l’onere di manutenzione e di grande intervento di cui la città si farà carico alla fine dei suoi venticinque anni e che porrà la questione dei mezzi umani e tecnici per affrontarlo. Per la missione si pone quindi la questione della sostenibilità a lungo termine dell’intera operazione.

Tra le sue raccomandazioni, la missione chiede allo Stato di farlo garantire i 400 milioni di euro annunciati per la componente “scuole” del piano “Marseille en grand”, ma anche che, da un lato, venga elaborato e condiviso tra i soggetti interessati un documento consolidato, che specifichi i luoghi, le scuole e la natura dell’opera previste per ciascuna delle ondate di lavori, e dall’altro un piano per la graduale ripresa da parte della città della manutenzione delle scuole ristrutturate e realizzate da Spem, prevedendo i relativi costi e le necessarie risorse umane e tecniche.

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