I margini dei distributori di carburante tornano in primo piano poiché il governo ritiene improbabile l’idea di sovvenzionare i prezzi alla pompa.
Lunedì 1 luglio in Marocco i prezzi del carburante alla pompa sono aumentati, mentre il governo ha promesso di proteggere il potere d’acquisto dei marocchini. La benzina senza piombo è aumentata di 16 centesimi al litro e il diesel di quasi 33 centesimi al litro, in un contesto di ritorno della diaspora e di crescita debole.
Il Marocco ha lanciato la sua grande operazione annuale per far rientrare la sua diaspora per l’estate, il più grande movimento migratorio dell’anno. Espatriati che accedono al Paese dai porti spagnoli di Motril, Almeria e Algeciras; di Sète e Marsiglia (Francia) e di Genova, in Italia, dovranno far fronte a questo nuovo aumento che riguarderà principalmente gli oltre 770.000 veicoli marocchini che attraverseranno lo Stretto di Gibilterra.
Il Marocco continua a registrare continui aumenti dei prezzi degli idrocarburi, nonostante la calma internazionale. Molte voci hanno chiesto ancora una volta di limitare i margini dei distributori di carburante. Aziz Akhannouch, che gestisce al meglio la sua tanto criticata duplice vocazione di leader politico di primo piano e di principale azionista di Afriquia, leader del mercato nazionale, resta taciturno sull’argomento.
L’opposizione chiede al governo una riduzione delle imposte indirette e un aumento dell’imposta sulle società.
