Cave di sabbia e marmo tra furti, caos e corruzione, secondo una missione parlamentare – Telquel.ma

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SSotto la guida di Saïd Baaziz, deputato del gruppo di opposizione socialista Ittihadi, la missione esplorativa è iniziata nell’estate del 2023. I parlamentari hanno incontrato ministri, funzionari locali e hanno effettuato visite sul campo a diverse cave. I risultati sono allarmanti: la gestione delle cave è caratterizzata da una mancanza di coordinamento tra le diverse autorità coinvolte, da uno sfruttamento illegale e da uno stabilimento anarchico delle cave, spesso nel cuore di aree residenziali o agricole.

Il rapporto rivela che i funzionari locali sono complici degli operatori delle cave, promuovendo così pratiche illegali che danneggiano l’interesse generale. La missione sottolinea l’urgenza di proteggere gli ispettori e le autorità locali che sono regolarmente minacciati da gruppi criminali specializzati nel furto di sabbia.

La legge n. 27.13 relativa alle cave, adottata nel 2018, è lungi dall’essere sufficiente a regolamentare questo settore. Secondo Saïd Baaziz, la sovrapposizione di competenze tra diverse amministrazioni e il fatto che molte cave siano situate su terreni collettivi aggravano i problemi di gestione. La missione chiede una revisione di questo quadro legislativo per strutturare meglio il settore e porre fine alle pratiche illegali.

Tra le raccomandazioni del rapporto troviamo la realizzazione di accordi quadro che coinvolgano tutti gli attori del settore per risolvere i problemi delle cave abbandonate e la semplificazione delle procedure per incentivare gli investimenti. Si raccomanda inoltre la creazione di piattaforme informative volte a garantire la trasparenza e ad attrarre investitori privati.

La missione parlamentare sottolinea l’importanza di sviluppare piani regionali di gestione delle carriere, in coordinamento con altri documenti di pianificazione territoriale come gli orientamenti generali della politica di pianificazione territoriale e i programmi di sviluppo regionale.

Il rapporto di missione è stato presentato davanti alla Commissione Infrastrutture, Energia, Miniere e Ambiente della Camera dei Rappresentanti, evidenziando la responsabilità dei diversi enti amministrativi nell’attuale stato del settore estrattivo e chiedendo azioni immediate per attuare piani di gestione integrata, destinati a ridurre gli impatti negativi sull’ambiente e massimizzare i benefici economici per lo Stato e le comunità locali.

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