“147 voti non sono molti”: a Dreux, l’ufficio di Olivier Marleix (LR) sotto tensione

“147 voti non sono molti”: a Dreux, l’ufficio di Olivier Marleix (LR) sotto tensione
“147 voti non sono molti”: a Dreux, l’ufficio di Olivier Marleix (LR) sotto tensione
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Attivisti ed eletti vicini al deputato uscente di LR sono sotto pressione questa domenica, 30 giugno, sera del primo turno delle elezioni legislative. 147 voti di differenza rispetto al candidato di sinistra, in terza posizione, non sono molti. Rue Saint-Martin, a Dreux, mentre il “boss” è rimasto ad Anet, ci preoccupa una triangolare: “Cosa farà la sinistra?”

Volti seri, espressioni concentrate, il tempo, questa domenica sera, 30 giugno 2024, non è né euforia né disfattismo nell’ufficio Les Républicains di Olivier Marleix, a Dreux. Il boss non c’è: come sempre la sera del primo turno resta in casa ad Anet, preferisce la solitudine e la compagnia del suo cane al frastuono delle serate elettorali e non corre dietro ai televisori.

All’improvviso, i risultati finali precipitano: Olivier Marleix è secondo nel collegio elettorale di Dreux (25,93%, 12.113 voti). Ma lontano dal RN (38,32%) e soprattutto molto vicino al candidato socialista del Nuovo Fronte Popolare, arrivato terzo con il 25,59% dei consensi e 11.956 voti. “147 voti non sono sufficienti”, preoccupa un attivista.
“Sì, ma siamo ancora avanti”.

Invito alla calma e alla concentrazione

Attivisti esperti come Jean-Pierre Larsonneur invitano alla calma: “Durante un’elezione, non bisogna mai farsi prendere dal panico, ma non bisogna mai lasciarsi sorprendere da nulla”. Jacques Lemare, consigliere di dipartimento di LR, è davanti al computer con Christelle Minard, vice di Olivier Marleix, e sta già facendo i calcoli.

Jean-Pierre Larsonneur: “Nel periodo elettorale, niente panico”.

Tra i giovani tifosi, vogliamo crederci. “Abbiamo dato tanto, abbiamo lavorato, ci rifaremo anche questa settimana”. Tutti sperano che Nadia Faveris, la candidata socialista, non tenti l’avventura di un triangolare che “potrebbe essere fatale per entrambi i candidati e aiutare il Rn a vincere”.

Noi ci aggrappiamo all’idea che “la nazionale abbia dato istruzioni chiare per far posto al candidato meglio piazzato contro la RN”. Invochiamo l’esperienza Drouais del FN che diventa RN: “Non hanno dimenticato il 1983 e Olivier è sempre stato chiaro contro il RN”.

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