“Obiettivo al mare”: dialogo fotografico al Museo Dipartimentale Bretone di Quimper

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“Ha lasciato in eredità un patrimonio visivo inestimabile nella Bretagna marittima”, afferma Jacques de Thézac. [1862-1936] Frédéric Tanter, nominato suo “storico e biografo” nella presentazione della nuova mostra temporanea del Museo Dipartimentale Bretone. Visibile da lunedì 1 luglio 2024 al 31 dicembre 2025, “Objectif mer” costruisce un dialogo sorprendente tra 80 stampe della collezione Thézac (negativi su lastra di vetro) e 54 stampe ordinate al fotografo del centro bretone Valentin Figuier. Stabilito nel paese di Bigouden dal 2016, racconta anche il suo punto di vista di utente: pratica il surf.

Il mare e la costa come oggetto estetico, ovviamente. Ma a distanza di un secolo, la finalità fotografica di queste due prospettive su questo territorio risiede soprattutto nell’approccio antropologico. Figure, usi. Ciascuno a suo tempo, Thézac e Figuier mettono in luce una piccola parte delle popolazioni costiere nel loro rapporto con l’oceano.

134 immagini per un dialogo

Tralasciamo il piccolo esercizio di contorsione che permette alla mostra di agganciarsi opportunamente alla carovana dei Giochi Olimpici vendendo il tema della “fotografia sportiva”. Aprirsi a più gente possibile, senza dubbio un altro obiettivo prestazionale.

Agnès Badiche, responsabile dell’allestimento scenografico della mostra “Objectif mer”, al Museo Dipartimentale Bretone di Quimper. (Le Télégramme/Olivier Scaglia)

È meglio puntare sulla forza delle immagini, piuttosto ben servite da un allestimento, che faccia riferimento al modello ecomuseale. Agnès Badiche, interior designer e scenografa, non esita, nel corso di un percorso costruito con il fotografo Bigouden Stéphane Lavoué, a giocare con i grandi formati o a confrontare lo sguardo dei due fotografi riunendo le loro immagini.

Punti di forza degli elementi

Da un lato, una forza bruta trasporta le immagini di Thézac. Che assolvono ad una funzione quasi documentaria, testimoniando la durezza dei tempi. Non senza lasciare talvolta filtrare questo raggio di luce poetica che l’oceano sa imporre perfettamente.

Stéphane Lavoué e Valentin Figuier davanti a una delle immagini molto grafiche della mostra. (Le Télégramme/Olivier Scaglia)

Dall’altro, le immagini di Valentin Figuier. Venti ritratti serrati, per esempio, in cui risiede una forza più muta, trasportata da sguardi che volano oltre la linea dell’orizzonte o immediatamente piantati nel tuo. Il fotografo di Bigouden ama anche la costruzione grafica che sa lavorare con immagini, ad esempio, catturate sott’acqua.

Da una parte o dall’altra, il mare diventa un parco giochi senza perdere del tutto il suo carattere enigmatico o addirittura angosciante, restituendo l’uomo e il suo corpo alla loro insignificanza.

Pratico

“Objectif mer”, al Museo Dipartimentale Bretone, rue du Roi Gradlon a Quimper, tutti i giorni dalle 10 alle 19 in luglio e agosto (la biglietteria chiude alle 18,30); 7€ o 4€; gratuito minori di 18 anni, persone in cerca di lavoro, beneficiari RSA, portatori di handicap. Come. 02 98 95 21 60; e-mail. [email protected]

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