Nell'enorme hangar le 2.500 tonnellate di paglia sono pronte per passare alla macchina di lavorazione. Nel dedalo di tubi rossi, le balle di paglia vengono automaticamente dipanate, pulite e compresse. Mezz'ora dopo, balle da 15 chili lasciano l'unità di produzione, pronte per essere utilizzate per l'isolamento degli edifici.
La fabbrica Brin d'Or è costata 6 milioni di euro e dà lavoro a tre persone. Obiettivo alla fine produrranno 10.000 tonnellate di paglia tritata. Questo è solo il primo anno di produzione, ma diversi edifici sono già isolati utilizzando il materiale naturale. “C'è un cantiere molto noto qui a Poitiers, è il CROUS Champlain, il ristorante universitario risanato, ristrutturato, isolato dall'esterno, con paglia tritata. Abbiamo la scuola di Mignaloux-Beauvoir, gli uffici di l'azienda del Merlot… E i soffitti dei laboratori della Comédie-Française di Sarcelles, isolati con paglia tritata”precisa Nicolas Rabot, direttore generale di Iélo, l'azienda che commercializza la paglia.
“Valore aggiunto” per gli agricoltori
All'altro capo della catena, è la cooperativa Tricherie ad avviare il progetto. Sono già una quarantina gli agricoltori che vendono la loro paglia all'azienda. Mentre in tutta la Francia si esprime la rabbia degli agricoltori che faticano a guadagnarsi da vivere con la loro produzione, il progetto Brin d'Or si presenta come un alternativa ai coltivatori di cereali in cerca di diversificazione delle proprie fonti di reddito.
L'obiettivo “si tratta di garantire a reddito aggiuntivo e ulteriore valore aggiunto per i nostri agricoltori“, spiega Thibaud Deschamps, presidente del consiglio d'amministrazione della cooperativa Tricherie. “Come coltivatore di cereali, non attribuisco alcun valore alla paglia e la vendo all'estero o a lunga distanza. Quindi sono piuttosto orgoglioso di sapere che abbiamo un progetto locale per riciclare la paglia su una scala di circa trenta chilometri attorno al sito e che anche gli edifici e i progetti che utilizzeranno questa paglia rimarranno all’interno di un perimetro ristretto”esulta il contadino.
Francia 2030
Per il carattere innovativo di questo progetto, l'azienda ha ricevuto il 21 novembre dalle mani del sottoprefetto di Châtellerault la targa **”Francia 2030″ nella categoria “città sostenibile e edilizia innovativa”. La chiave è a aiuto finanziario per permettere alla cooperativa di continuare a crescere.
“Questo sussidio di 1,5 milioni di euro da parte dello Stato permetterà anche loro di svilupparsi e sviluppare la ricerca. E poi magari trovare anche altri usi oltre all'isolamento degli edifici”ha dichiarato il sottoprefetto.
L'azienda sta già pensando di produrre pacciame o lettiera per animali dalla paglia. Ma l’obiettivo principale resta quelloaprire altre filiere produttive come quello di Bonneuil-Matours quasi ovunque in Francia da fornire 10% del mercato dei materiali isolanti di origine biologica entro il 2030.