Il colosso minerario britannico Anglo American ha annunciato lunedì la vendita all’americana Peabody Energy delle sue miniere di carbone per la produzione di acciaio in Australia, per un importo massimo di 3,775 miliardi di dollari (3,4 miliardi di franchi).
L’operazione gli consente di ritirarsi definitivamente da questa attività.
“La vendita della nostra attività di carbone per la produzione dell’acciaio è un altro passo importante nell’attuazione della strategia che abbiamo definito a maggio per creare rame, minerale di ferro di prima qualità e sostanze nutritive per le colture di livello mondiale”, ha affermato Duncan Wanblad, amministratore delegato del gruppo.
Anglo American ha annunciato a maggio un piano per scorporare diverse attività, tra cui il carbone per la metallurgia, ma anche il platino e i diamanti in Sud Africa, per concentrarsi su rame, minerale di ferro di fascia alta e fertilizzanti.
Questo progetto è stato presentato nello stesso momento in cui il colosso minerario australiano BHP avviava un processo di acquisizione, una fusione che sarebbe stata la più importante del settore negli ultimi anni, ma che non si è concretizzata.
L’operazione è stata motivata soprattutto dalle prospettive redditizie del rame, un metallo chiave per la transizione energetica, poiché utilizzato in numerose applicazioni industriali, tra cui la composizione delle batterie dei veicoli elettrici.
Anglo American ha recentemente annunciato la vendita della sua partecipazione nella società australiana Jellinbah per 1,1 miliardi di dollari, una joint venture operante nel settore del carbone siderurgico.
“Tutte le transazioni necessarie per trasformare il nostro portafoglio sono sulla buona strada: la scissione di Anglo American Platinum è prevista per la metà del 2025 e abbiamo riscontrato un forte interesse per la nostra attività nel nichel con il processo di vendita in fase avanzata”, ha affermato Wanblad.
Anglo American, fondata nel 1917 in Sud Africa dall’industriale di origine tedesca Ernest Oppenheimer, è oggi una delle più grandi società minerarie del mondo, quotata sia a Londra, dove ha sede, sia a Johannesburg.
Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonti: ats/awp/afp