Seconda notte di violenza urbana a Cholet

Seconda notte di violenza urbana a Cholet
Seconda notte di violenza urbana a Cholet
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La violenza urbana è avvenuta per la seconda notte consecutiva in un quartiere delicato di Cholet, ha riferito sabato la prefettura del Maine-et-Loire, precisando che non ci sono stati feriti.

Nella notte tra venerdì e sabato, nel quartiere Jean Monnet, “una ventina di persone mascherate, muovendosi in piccoli gruppi, hanno appiccato il fuoco a diversi veicoli tra l’1 e le 2,30, poi a fine notte”, hanno precisato i funzionari prefettura del Maine-et-Loire in un comunicato stampa trasmesso su X.

Durante il loro intervento, la polizia e i vigili del fuoco sono stati “bersaglio di proiettili”. Per mettere in sicurezza l’intervento dei vigili del fuoco, “la polizia ha dovuto usare la forza per disperdere gli autori del danno”, specifica la prefettura. Secondo una fonte sindacale, sei auto sono state bruciate e alle violenze urbane hanno preso parte una trentina di giovani incappucciati.

Un anno dopo la morte di Nahel

Giovedì, nello stesso quartiere di questa cittadina di circa 53.000 abitanti, in prima serata sono stati sparati fuochi d’artificio da parte di diversi individui. Poi, intorno alle 21,30, la polizia municipale e quella nazionale sono state oggetto di lanci di pietre “da parte di una quarantina di persone”, secondo la stessa fonte. Allertati per un incendio in un edificio abbandonato, i vigili del fuoco e gli agenti di polizia sono finiti nuovamente sotto il fuoco dei proiettili.

Il prefetto Philippe Chopin ha indicato che la presenza della polizia nazionale è stata rafforzata da venerdì “per riportare l’ordine e la tranquillità nel quartiere Jean Monnet”.

“Ci sono di tanto in tanto delle piccole tensioni (in questo quartiere, ndr) ma nelle ultime due notti abbiamo ancora casi un po’ più pesanti, con l’invio di rinforzi da Angers e Nantes”, spiega il sindaco di Cholet Gilles Bourdouleix (vari a destra) ha dichiarato sabato all’AFP.

Interrogato sull’origine di queste violenze urbane, il sindaco le ha collegate “al triste anniversario del caso Nahel e alle rivolte che ne sono seguite. Bisogna inviare ad alcuni gruppi il messaggio che ci troviamo ad un anno di distanza dai tristi eventi dell’anno scorso”, ha affermato. “Ci sono 30 o 40 giovani, generalmente minorenni, che creano problemi, si resta confinati in questo quartiere, non ci sono ricadute esterne”, ha detto.

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