Commento Euro 2024: il cielo di Berlino come limite

Commento Euro 2024: il cielo di Berlino come limite
Commento Euro 2024: il cielo di Berlino come limite
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E se tutto si riassumesse in un attimo: il 42esimo minuto. La Svizzera è felice di condurre, fa molto caldo e tutti saranno molto felici di tornare negli spogliatoi con questo gol in anticipo. Tutti? Non Granit Xhaka, la garanzia “vincitore” di questa selezione. Il capitano parte da solo, con uno sprint di 60 metri, per mettere pressione a Gianluigi Donnarumma… Alla fine gli altri lo seguono. Questo è dare l’esempio.

E poi ci sono anche Ruben Vargas e Remo Freuler… I due marcatori svizzeri della serata sono sicuramente tra i casi più discussi di questa squadra. Il primo è servito al secondo per aprire le marcature. L’esterno dell’Augsburg, nominato migliore in campo, ha realizzato un 2-0 assolutamente magistrale. Battere questo portiere sulla sua linea non molti lo hanno fatto in carriera. Quindi in un momento come questo, cosa c’è di più! Alla fine manca solo un gol di Renato Steffen, perché la rivincita delle non classificate sia completa.

Ci sono anche questi primati che gli Elvezi hanno infranto. Un marchio nazionale, prima di tutto, quello di Freuler. Il numero 8 è diventato a Berlino il più anziano marcatore svizzero in una partita a eliminazione diretta di un Europeo, a 32 anni e 75 giorni. Il disco precedente? Mario Gavranovic durante un certo Euro 2021 (31 anni e 216 giorni), quando la Svizzera aveva eliminato la Francia e aveva finalmente fatto crollare il suo soffitto di vetro. Opportunità?

Inoltre il suo gol, al termine di un movimento collettivo come solo questa squadra è capace in questo Europeo, è seguito da una sequenza di 31 passaggi. Questo è semplicemente un record in un Campionato Europeo da 44 anni. Credo che i numeri parlino da soli. Non è necessario aggiungere uno strato. Quindi sì, questa Italia – primo tiro in porta al 73esimo… – è molto, molto limitata. Mentre il limite degli svizzeri non è più realmente conosciuto. Abbastanza per scatenare un’ola allo Stadio Olimpico allo scoccare dell’ora.

Non dimentichiamo inoltre di salutare Murat Yakin. L’uomo che non riusciva più a controllare il suo gruppo e i cui giocatori si sono fatti prendere dal panico al primo vento contrario solo pochi mesi fa è diventato una rock star. Saluterà il suo pubblico prima della partita, sicuro di sé, certo che non gli potrà succedere nulla. Pazzesco, perché non ricordo di aver visto un allenatore o un allenatore che lo avesse mai fatto. Ma è Murat, davvero. Un eroe svizzero.

E adesso? Non sappiamo più fin dove può arrivare una squadra, così in controllo degli eventi. Il cielo di Berlino è il limite. Ma non la sera degli ottavi, se capisci cosa intendo. Sì, sono in fiamme! Poi?

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