denunciando “condizioni umilianti”, la Russia boicotterà gli eventi di judo

denunciando “condizioni umilianti”, la Russia boicotterà gli eventi di judo
denunciando “condizioni umilianti”, la Russia boicotterà gli eventi di judo
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La Federazione Russa di Judo ha annunciato che non invierà alcun judoka ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, a causa della quota di judoka russi autorizzata a competere.

“Dei 17 judoka che hanno ottenuto la qualificazione olimpica, il CIO ne ha autorizzati solo quattro a partecipare”, si è rammaricata la Federazione russa in un comunicato stampa pubblicato venerdì. Denuncia quindi “condizioni umilianti” e ritiene che “tali azioni del CIO minino la credibilità del movimento olimpico” e “distruggano lo status dei Giochi Olimpici come l’evento sportivo più importante” del mondo.

La conseguenza degli “intrighi politici”

Il CIO, che inizialmente aveva bandito gli atleti russi e bielorussi, ha accettato la partecipazione sotto uno stendardo neutrale. Cioè, se potessero dimostrare la loro mancanza di sostegno alla guerra in Ucraina e di collegamento con l’esercito del loro paese, cosa che molti atleti non potevano.
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«Abbiamo sperato fino alla fine che il buon senso e la voglia di organizzare dei Giochi Olimpici a tutti gli effetti con la partecipazione degli atleti più forti, compresi quelli provenienti da Russia e Bielorussia, prevalessero sugli intrighi politici», nota amaramente la federazione.

Gare di judo “indebolite”.

“Senza gli atleti russi, le gare di judo ai Giochi saranno incomplete ed i campioni non saranno soddisfatti della loro vittoria in un torneo olimpico “indebolito”, afferma anche la federazione. È il caso della categoria dei pesi massimi (+ 100 kg) di Teddy Riner, dove la classifica si aprirà per l’assenza del numero due del mondo, Inal Tasoev.LEGGI ANCHE Olimpiadi: può la Francia essere tra le prime 5 nel medagliere?

Di fronte a quella che definisce una “decisione antisportiva”, la federazione russa di judo ritiene che sia “ora urgente riformare il CIO” affinché i Giochi diventino ancora una volta “un punto di riferimento in termini di concorrenza leale, purezza dello sport, indipendenza da influenze politiche”.

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