Partiranno lunedì sera alla volta di Strasburgo. Gli agricoltori vogliono capire perché quando il Parlamento francese vota una decisione, questa viene messa in discussione dalla Commissione europea.
franceinfo- con France Bleu Besançon
Radio Francia
Pubblicato il 25/11/2024 08:57
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Gli agricoltori dell'Alta Saona partiranno lunedì 25 novembre sera sui loro trattori verso il Parlamento europeo a Strasburgo per consumare “spiegazioni” su alcune misure votate dall'Europa e che minacciano l'agricoltura francese, avverte Florian Dirant, presidente del Coordinamento rurale dell'Alta Saona, ospite lunedì mattina di France Bleu Besançon.
“Alla fine della giornata porteremo fuori i trattori” spiega il presidente del Coordinamento rurale del dipartimento che lancia la manifestazione verso il Parlamento europeo mentre sono attesi 40.000 visitatori per la fiera di Santa Caterina a Vesoul (Haute-Saône). Il convoglio partirà per Strasburgo “vers 16:30-17”. Gli agricoltori vogliono incontrare i membri del Parlamento europeo.
Un appello del Coordinamento Rurale 70 che sarà “unite da regioni adiacenti”, spiega Florian Dirant. “C'è una sessione plenaria sull'importazione di semi di mais OGM”, continua il presidente del Coordinamento rurale dell'Alta Saona. Il Parlamento ha votato contro. “E infine, una volta passato alla Commissione Europea, quindi a Bruxelles, è stato votato”. Gli agricoltori vogliono capire perché “questa misura tornerà in Parlamento”.
“Vorremmo avere spiegazioni su come mai i parlamentari votano contro e come la commissione segue l’opinione dei parlamentari”.
Florian Dirant, presidente del Coordinamento rurale dell'Alta Saonaal France Bleu Besançon
La rabbia degli agricoltori deriva anche dalla sensazione di concorrenza straniera “sleale”, in particolare con il Mercosur. “In Francia abbiamo ancora un’agricoltura tra le più sicure al mondo, con relativi controlli”accoglie il contadino. Secondo lui la Francia lo è “il Paese più limitato nell'uso di prodotti fitosanitari. Abbiamo un'agricoltura diversificata, abbiamo piccoli produttori, una diversità di produzione.” Lui avverte che lo è “impensabile che mandiamo la nostra produzione dall’altra parte del mondo per recuperare qualcosa che è totalmente inadatto a ciò che produciamo”.