La fine di una vicenda che aveva scosso la Spagna. Samuel Luiz, assistente infermieristico gay di 24 anni, è stato ucciso il 3 luglio 2021 da quattro uomini che lo hanno aggredito a causa del suo orientamento sessuale. Questa domenica i quattro sospettati sono stati giudicati colpevoli di questo omicidio, tre per omicidio aggravato e l’ultimo per complicità, riferisce CNN.
Un crimine palesemente omofobico
L’aggressione mortale è avvenuta all’esterno di una discoteca a La Coruña (Spagna). Il capo della banda, ubriaco, ha concluso che Samuel Luiz era omosessuale a causa del suo modo di parlare e dei suoi vestiti. Lo aveva insultato e la scena era degenerata in un’aggressione. Picchiato da almeno tre persone, il giovane ha riportato diverse fratture e un trauma cranico. La vittima, priva di sensi all’arrivo dei soccorsi, è morta in ospedale poche ore dopo Il mondo.
Nei giorni successivi si sono svolte in Spagna diverse manifestazioni che hanno riunito migliaia di persone per denunciare l’omofobia e l’assassinio di Samuel Luiz, in particolare a Madrid. Il carattere omofobico dell’omicidio rimase a lungo un’ipotesi ma venne poi confermato nel corso del processo. Nei confronti dell’imputato sono state richieste condanne da ventidue a ventisette anni di reclusione. Le loro sentenze verranno pronunciate più tardi.
“Non guardiamo altrove: la LGTBIfobia che uccide inizia con commenti o ‘battute’ che sono odiose, dannose e devono essere fermate”, ha detto Irene Montero, ex ministro spagnolo dell’Uguaglianza, su X (ex Twitter) dopo la deliberazione. Ricordiamo che nel 2023 in Spagna sono stati contati 364 crimini d’odio legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere. In Francia nel 2023 sono stati registrati 2.870 crimini o delitti e 1.690 multe anti-LGBT+, con un aumento del 13%.
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