Grégory Doucet vota a favore di un sussidio per l’associazione di un candidato della PFN alle elezioni legislative

Grégory Doucet vota a favore di un sussidio per l’associazione di un candidato della PFN alle elezioni legislative
Grégory Doucet vota a favore di un sussidio per l’associazione di un candidato della PFN alle elezioni legislative
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E tutto il consiglio comunale lo ha riconosciuto, tranne Grégory Doucet e il suo entourage.

Questo giovedì pomeriggio, mentre si concludeva il consiglio comunale, una votazione ha suscitato polemiche, tanto che la maggior parte dei gruppi si è astenuta.

Si trattava di un sussidio di funzionamento pari a 25.000 euro per l’associazione VRAC. In un mondo in cui lo scioglimento dell’Assemblea nazionale non esiste e dove non si terrà il primo turno di elezioni legislative anticipate questa domenica, nessuno avrebbe detto nulla. Anche Pierre Oliver lo ha riconosciuto quando ha parlato.

Il problema è che il volto di questa associazione VRAC è Boris Tavernier, fondatore e dipendente, attualmente in campagna elettorale con l’etichetta Nuovo Fronte Popolare nella 2a circoscrizione elettorale del Rodano. Lui e Grégory Doucet hanno condiviso lo stesso palco la sera prima dell’incontro dei candidati del PFN a Lione.

Il sindaco LR del 2° arrondissement Pierre Oliver si è soffermato sul lato militante delle associazioni sovvenzionate e ha avvertito che il suo gruppo “non vorrà più votare per sussidi ad associazioni anche militanti, che possono quasi essere associate a rami dell’EELV”.

La vice Chloë Vidal, responsabile della concessione della sovvenzione, ha ampiamente promosso il lavoro svolto dal VRAC e dai suoi team. E anche da Boris Tavernier, “questo candidato del PFN è un candidato aperto, proveniente dalla società civile. Il sostegno della Città non risale a questa candidatura, né al momento in cui siamo stati eletti”.

Alla fine è stata Nathalie Perrin-Gilbert la più precisa nello spiegare la sua astensione: “Penso che il bene più grande di Vrac e delle azioni portate avanti (…). D’altra parte, sono un po’ sorpreso dal momento della deliberazione nel contesto elettorale, dal tempo di parola impiegato per presentare l’associazione. Io non vorrei che venissero detratti dal suo conto elettorale, per prudenza non parteciperò alla votazione avrei preferito che si votasse a settembre, mi sarebbe sembrato più ragionevole.ha indicato l’ex deputato alla Cultura, che tuttavia sostiene ufficialmente Boris Tavernier in questa campagna.

“Non credo che ci sia stata alcuna questione di proselitismo durante questo dibattito”ha travolto Grégory Doucet, lanciando una votazione alla quale ha preso parte solo la sua maggioranza.

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