Il piano urbanistico dell’Agglo de Saint-Brieuc si fermò nuovamente nonostante, ancora, l’opposizione di Hillion

Il piano urbanistico dell’Agglo de Saint-Brieuc si fermò nuovamente nonostante, ancora, l’opposizione di Hillion
Il piano urbanistico dell’Agglo de Saint-Brieuc si fermò nuovamente nonostante, ancora, l’opposizione di Hillion
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Il progetto di piano urbanistico intercomunale locale (PLUi) elaborato da Saint-Brieuc Armor Agglomération è stato approvato per la prima volta dal consiglio il 29 febbraio. Dibattito a lungo, aveva raccolto tutti i voti, tranne quello di Hillion. Questo giovedì, 27 giugno sera, il dossier è tornato in emiciclo, poiché i comuni avevano un termine per esprimersi sul progetto. “Su 32, abbiamo avuto 31 recensioni positive. È una grande soddisfazione. Il lavoro di co-costruzione ha dato i suoi frutti», sottolinea Joël Le Borgne, vicepresidente responsabile degli atti urbanistici. Nel dettaglio, quattro hanno espresso un “parere favorevole senza riserve e/o raccomandazioni”, 27 “con riserve e/o raccomandazioni”, e uno, quindi, parere sfavorevole.

E se la versione proposta questo giovedì voleva essere “rigorosamente identica nella sostanza e nella forma” a quella presentata in febbraio, ora si precisa che “il consiglio d’agglomerato si impegna a prendere in considerazione le osservazioni dei Comuni nell’ambito delle loro competenze”. legalità urbanistica e progetto politico prima dell’approvazione definitiva del dossier”. Una sentenza “attesa” e accolta con favore dagli eletti…

A breve l’inchiesta pubblica

Ma questo non è bastato a convincere Annie Guennou. A nome suo, come in quello di Mickaël Cosson, il sindaco di Hillion ha ribadito la sua opposizione. «Ho l’impressione che questo PLUi sia soprattutto una questione di calendario, più che di lavoro sul campo», ha lamentato l’assessore, che avrebbe preferito un periodo di consultazione più lungo tra l’invio dei documenti e la conclusione del progetto. E per menzionare anche una “mancanza di trasparenza riguardo ai commenti di altri comuni”. Con 73 voti favorevoli, due contrari e due astensioni il progetto è stato fermato per la seconda volta.

“Il lavoro non è ancora finito”, spiega Joël Le Borgne. Il PLUi non è un documento monolitico, fissato una volta per tutte. Continuiamo a svilupparlo e a fornire i mezzi necessari per ascoltare e integrare le richieste”.

Dal 12 settembre al 29 ottobre sarà aperta un’inchiesta pubblica. “Potrebbero essere ancora apportati miglioramenti alla fine di questo”, prima dell’adozione prevista per giugno 2025.

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