“Ora la Svizzera ha acquisito certezze, fiducia e ha una reale possibilità di giocare contro l’Italia…” – rts.ch

“Ora la Svizzera ha acquisito certezze, fiducia e ha una reale possibilità di giocare contro l’Italia…” – rts.ch
“Ora la Svizzera ha acquisito certezze, fiducia e ha una reale possibilità di giocare contro l’Italia…” – rts.ch
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Idolo dei ragazzi degli anni ’90, ma soprattutto leggendario portiere della Nazionale svizzera dal 1992 al 1996, Marco Pascolo racconta la partita Italia-Svizzera degli ottavi di finale che si giocherà sabato a Euro 2024 (dalle 17.30 su RTS 2 ). Il vallesano di origini transalpine vuole crederci per la troupe di Murat Yakin.

Marco Pascolo appartiene alla generazione che realizzò un altro sogno, nel cuore degli anni Novanta, quando la Svizzera si (ri)risvegliò sulla mappa del calcio internazionale, battendo soprattutto… l’Italia (1-0), il 1 maggio 1993 grazie a una gol di Marc Hottiger e parate eccezionali dall’ultimo baluardo vallesano. Portiere indiscutibile, autore di partite immense sotto la maglia rossa con la croce bianca (l’aveva piuttosto nera o blu colorata…), colui che è passato per Sion, Xamax, Servette, Cagliari, Nottingham e Zurigo è rimasto nella leggenda. Trent’anni dopo i suoi migliori giorni in nazionale, resta una voce che ascoltiamo con piacere, in un momento in cui un’altra squadra svizzera, di un’altra generazione, gioca a scrivere la propria storia.

La Svizzera batte l’Italia nelle qualificazioni ai Mondiali del 1993 / Appassionati di sport (1986 – 1994) / 2 min. / 2 maggio 1993

RTSsport.ch: Marco Pascolo, questi ottavi di finale tra Svizzera e Italia avranno un significato speciale per molti svizzeri, che abbiano origini italiane come te o no, del resto. Come affronterai questo incontro?

MARCO PASCOLO: Beh chiaramente come sostenitore della Svizzera! Credo che con quello che ha dimostrato finora questa squadra dobbiamo sostenerla. Tanto più che l’Italia, dal canto suo, non ha proprio brillato. Sono felice di questo incontro, che potrebbe segnare l’inizio, o il seguito, di una grande storia.

RTSsport.ch: Chi pensi che sarà il favorito?

MARCO PASCOLO: Lì possiamo dire che è 50-50, ma vorrei quasi dirti che la Svizzera è comunque un po’ favorita. Ha appena fornito prestazioni più solide, ha fiducia in certe posizioni e, soprattutto, ha fiducia, cosa non trascurabile in una competizione del genere.

La Svizzera ha appena ottenuto prestazioni più solide, ha fiducia in alcune posizioni e, soprattutto, è fiduciosa, cosa non trascurabile in una competizione del genere

Marco Pascolo, ex portiere della nazionale svizzera (55 presenze, 1 Mondiale, 1 Europeo giocato)

RTSsport.ch: Abbiamo visto una Svizzera fiacca contro la Scozia, poi estremamente ben organizzata davanti ai tedeschi. Qual è esattamente il suo vero volto?

MARCO PASCOLO: Innanzitutto vorrei dire che, a parte la Spagna, nessuna delle altre squadre presenti a questo Europeo ha realizzato una prestazione impeccabile, impressionando la tribuna. Vediamo che ognuno ha avuto i suoi alti e bassi, e nessuno è stato mozzafiato. Quindi la Svizzera era come le altre. Poi vorrei anche sottolineare che ci sono avversari che ti stanno meglio di altri, alcuni che ti permettono di giocare meglio o, al contrario, che ti ostacolano di più. Questo è forse quello che è successo contro gli scozzesi…

RTSsport.ch: Parlando di avversari adatti, abbiamo sempre la sensazione che l’Italia sia una selezione che la Svizzera ama affrontare, forse più di Inghilterra, Danimarca o Slovenia…

MARCO PASCOLO: È vero ed è forse ancor più valido oggi che la Svizzera ha delle certezze, che si trova in una fase molto positiva, che si sa capace di evolversi ad un certo livello. Sì, le due squadre sono molto vicine, ma se ripenso alle tre partite del girone di Svizzera e Italia, mi dico che la prima ha fatto vedere buone cose e che sabato c’è una vera sfida da giocare.

Se ripenso alle tre partite del girone di Svizzera e Italia, mi dico che le prime città hanno mostrato buone cose e che sabato c’è una vera sfida da giocare.

Marco Pascolo, ex portiere della nazionale svizzera (55 presenze, 1 Mondiale, 1 Europeo giocato)

RTSsport.ch: Cosa ricordi delle tre uscite degli italiani, una vittoria, un pareggio e una sconfitta?

MARCO PASCOLO: Quello che più mi ha colpito è che non c’è un giocatore che porti questa squadra. E che ha dovuto la salvezza solo al suo portiere, Gigi Donnarumma, che ha retto la Squadra Azzurra e l’ha portata agli ottavi. Per il resto, nessun giocatore svizzero di movimento ha nulla da invidiare ad un titolare dell’undici italiano.

RTSsport.ch: Hai appena parlato di Donnarumma, spesso titubante al PSG, dove tutti i tifosi deplorano le sue prestazioni, ma che è notevole e indiscutibile con la sua scelta. Lei, ex portiere ed ex allenatore, come vede il portiere italiano?

MARCO PASCOLO: Ai miei occhi è un ottimo portiere. Prova ne è che lui è in casa con la Squadra. Quello che noto, dal mio punto di vista esterno, e che trovo interessante, è che sì è criticato e contestato a Parigi, ma che con l’Italia è quasi impeccabile ogni volta. Questo la dice lunga sulla fiducia che ha nella Nazionale. Sa che lì l’ambiente è sano e sereno. Lì si trova bene e, anche se gli viene chiesto di più, risponde ancora di più. Si comporta molto bene lì. È potente quando conosci la difficoltà della tua posizione…

Noto che Gigi Donnarumma è criticato e contestato a Parigi, ma con l’Italia è quasi ogni volta impeccabile. Questo la dice lunga sulla fiducia che ha nella Nazionale. Sa che lì l’ambiente è sano e sereno

Marco Pascolo, ex portiere della nazionale svizzera (55 presenze, 1 Mondiale, 1 Europeo giocato)

RTSsport.ch: Una posizione che era già complicata ai tuoi tempi…

MARCO PASCOLO: Sì, ma oggi siamo entrati in un’altra dimensione. Il ruolo è diventato ancora più complesso. I portieri devono essere entrambi i primi attaccanti, ma devono anche fermare i palloni che arrivano con velocità e potenza pazzesche. Devono essere bravi con il piede destro, ma anche con il sinistro. Poi davanti a loro adesso hanno atleti veri, con taglie pazzesche. E altri parametri… È strabiliante.

RTSsport.ch: Nel celebre documentario sulla Svizzera del 1992-94, Marc Hottiger, il marcatore di Svizzera-Italia del 1° maggio 1993, ammette di non sapere “che diavolo ci faceva lì”, nell’area di rigore transalpina, in quel momento del suo obiettivo. Possiamo sperare che sabato un altro difensore svizzero non sappia davvero cosa farà nei 16 metri di Donnarumma?

MARCO PASCOLO: (ride) Ah ma sicuramente! Dobbiamo dire loro di salire a bordo. Perché, dopotutto, perché no? Se rimangono forti dietro e possono permettersi di salire, tanto vale farlo. In ogni caso, nell’incontro di sabato si scenderà ai dettagli. E una salita può cambiare tutto. Sarebbe pura follia! A rischio di ripetermi: battere l’Italia è possibile!

Arnaud Cerutti

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