il suo compagno è stato processato in appello a Grenoble per precedenti violenze domestiche

il suo compagno è stato processato in appello a Grenoble per precedenti violenze domestiche
il suo compagno è stato processato in appello a Grenoble per precedenti violenze domestiche
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Dopo aver presentato ricorso contro la sua condanna davanti al tribunale penale di Grenoble all’inizio di maggio, Sohaib Teima è comparso nuovamente questo mercoledì per violenza contro la sua ex compagna. Il giovane è sospettato di aver ucciso il 22enne lionese il 5 aprile nel nord-ovest dell’Italia, dove dovrà essere estradato.

Di nuovo in tribunale. Presentato davanti al tribunale penale di Grenoble per “violenza abituale da parte del partner e molestie” e “atto di intimidazione volto a persuadere la vittima a non sporgere denuncia”, il 3 maggio Sohaib Teima è stato condannato a sei mesi di reclusione e a dieci anni di divieto di ingresso sul territorio francese.

Il giovane, 21 anni, sospettato di aver accoltellato la sua compagna francese, 22enne, in Val d’Aosta all’inizio di aprile, ha presentato ricorso contro la sentenza. Detenuto nel carcere di Grenoble-Varces dal suo arresto, è atteso mercoledì 26 giugno davanti alla Corte penale d’appello di Grenoble.

“Questo processo deve svolgersi pacificamente. Vogliamo che i dibattiti si svolgano nel rispetto delle parti civili, della giovane e dei diritti della difesaha sostenuto uno dei suoi avvocati, Me Antoine Barret, raggiunto telefonicamente. Non vogliamo essere parte di uno spettacolo.”

Durante l’udienza del 3 maggio, l’ex difensore dell’imputato, Me Samir Bellasri, ha spiegato che la difesa ha ritenuto “messaggi e mail da cui si evince che il giovane compagno ha chiamato [leur] cliente di raggiungerla in ospedale. Aveva già ferite. Sono messaggi indiscutibili, prove oggettive”.

L’avvocato difensore ci ha poi spiegato che questo ricorso Potevo “rallentatore” l’estradizione del suo cliente. Il 2 maggio, il pubblico ministero di Grenoble ha comunicato che la sezione investigativa della Corte d’appello di Grenoble aveva ordinato la consegna di Sohaib Teima alle autorità italiane, ma ha rinviato la sua estradizione fino al suo giudizio davanti al tribunale penale.

Interrogato su questi elementi, il signor Barret ha nuovamente interpellato “una difesa pacifica lontana dal tumulto”. “Nella misura in cui è stata emessa una sentenza, l’indagine non può riprendere. Ma noi, difesa, abbiamo il diritto, il giorno dell’udienza, di presentare documenti che riteniamo possano essere utilizzati per la difesa.”

Per quanto riguarda l’estradizione del giovane in Italia, l’avvocato non ha dato una scadenza “per il momento”. Il giovane, 21 anni, è sospettato di omicidio in Val d’Aosta, in seguito al ritrovamento del corpo della compagna in una chiesa abbandonata. Nel corso di una conferenza stampa dell’11 aprile, il procuratore della Regione, Lucca Ceccanti, ha dichiarato: “È un puro femminicidio determinato dal desiderio di dominare e cancellare la volontà della vittima”.

L’avvocato delle parti civili, che in questo caso rappresentava la famiglia della vittima, non ha risposto alle nostre richieste entro il termine previsto per la pubblicazione dell’articolo.

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