Greenpeace sottolinea la palese asimmetria intorno alle patate in Belgio: 7 aziende controllano il mercato “a scapito degli agricoltori

Greenpeace sottolinea la palese asimmetria intorno alle patate in Belgio: 7 aziende controllano il mercato “a scapito degli agricoltori
Greenpeace sottolinea la palese asimmetria intorno alle patate in Belgio: 7 aziende controllano il mercato “a scapito degli agricoltori
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La ONG precisa che circa il 90% del mercato belga è controllato da sette società. “Un pugno di grandi aziende agroalimentari dettano le regole del mercato, a scapito degli agricoltori, dei consumatori e dell’ambiente. Realizzano profitti colossali, spingendo gli agricoltori sempre più nella povertà”, lamenta Albane Aubry, responsabile della campagna agricola. Greenpeace Belgio.

Greenpeace spiega nel suo rapporto che il fatturato di queste sette aziende è aumentato del 44% tra il 2021 e il 2022, per raggiungere un totale di 3,4 miliardi di euro. Per la ONG, l’aumento dei profitti del settore riflette anche i prezzi pagati dai consumatori, che hanno visto aumentare il prezzo delle patate del 61% dal 2015 e quello delle patatine fritte surgelate del 51% solo nel 2022.

Di fronte a questa constatazione, Greenpeace si rammarica che gli agricoltori si assumano tutti i rischi in caso di scarsi rendimenti agricoli, come accade, ad esempio, in questo momento con le cattive condizioni meteorologiche. “Gli agricoltori si ritrovano intrappolati in un sistema sul quale hanno pochissima influenza, che limita la loro autonomia e stabilità finanziaria”, continua Albane Aubry.

Greenpeace chiede che venga rafforzato il potere degli agricoltori nelle trattative commerciali e che l’arbitrato delle autorità permetta di fissare i prezzi delle patate in modo che riflettano i reali costi di produzione del mondo agricolo, limitando i margini abusivi dell’agroindustria e della grande distribuzione .

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