una sedia su tre nella 3a circoscrizione elettorale di Deux-Sèvres

una sedia su tre nella 3a circoscrizione elettorale di Deux-Sèvres
una sedia su tre nella 3a circoscrizione elettorale di Deux-Sèvres
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Se i bookmaker inglesi guardassero alle elezioni legislative del 2024 (30 giugno e 7 luglio) nel 3e collegio elettorale di Deux-Sèvres, sarebbe interessante vedere su quali candidati consigliano di scommettere. Davvero molto intelligente, chiunque sia riuscito a predire il vincitore oggi.

Ma al mercato o alla macchinetta del caffè i pronostici vanno bene. Ma qui come ovunque in Francia, dopo lo scioglimento, la realtà spesso va oltre la sofferenza… Qualunque sia il campo, è quindi necessaria cautela perché ci sono troppe incognite nell’equazione.

Partecipazione come giudice di pace a un’elezione molto incerta

Dobbiamo innanzitutto ricordare la natura eterogenea di questo collegio elettorale. Storicamente ancorato a destra, rimane diviso tra due identità, quelle di Bocage e di Thouarsais. Il peso demografico dei primi è una realtà. Tanto che bisogna risalire al dopoguerra per trovare tracce di un deputato della seconda.

Ma cosa pesa la storia di fronte agli sconvolgimenti politici attuali, che non risparmiano il Nord-Deux-Sèvres? Colpo di scena principale: il manifestarsi all’estrema destra di Philippe Robin, che ha scioccato oltre i confini del suo stesso campo repubblicano (LR), i cui colori aveva portato durante le elezioni del 2022. Il suo punteggio (15,58%) gli era valso il quarto posto , dietro al candidato dell’RN Olivier Guibert (19,51%), anch’egli eliminato al primo turno.

Quest’ultimo, però, si è fatto da parte per far posto al disertore Robin – ancora silenzioso dopo il suo ripensamento – nella speranza di attirare quanti più elettori possibile. L’alleanza negoziata a Parigi dai leader del partito sarà qui un calcolo vincente? In attesa della risposta, LR si è affrettata a rispondere con la candidatura espressa di Mattieu Manceau, eletto da Airvault ed ex direttore della campagna per le elezioni legislative del 2022 di… Philippe Robin!

Il giovane Airvaudais si pone così come arbitro nello schieramento politico di destra, dove l’ex pompiere Jean-Marie Fiévet, deputato uscente e macronista fin dall’inizio, ha scelto di tornare sul fuoco. Stordito dallo scioglimento, conta sulla sua buona indole e sulle sue radici locali, coltivate da sette anni, per sopperire a una mancanza di notorietà legata in particolare alla sua discrezione nell’emiciclo. Ma anche per farci dimenticare l’immagine ingombrante del capo dello Stato.

Altra incognita da considerare: come verrà accolta dagli elettori la candidatura del Nuovo Fronte Popolare? Qualificata ma nettamente battuta al secondo turno nel 2022 (41,73% per Juliette Woillez contro 58,27% per Jean-Marie Fiévet), la sinistra sembra aver intensificato il suo gioco con una candidatura più equilibrata sulla carta, geograficamente e politicamente. Bernard Arru, vicino al Partito socialista (PS) e figura rispettata dell’economia solidale nel Bocage, è infatti il ​​deputato di Juliette Woillez (La France insoumise).

Quale potrebbe essere la sorpresa più grande?

Abbastanza per fare la differenza? In questo paese che in più di 150 anni ha eletto un solo deputato di sinistra (Jean Grellier), la sorpresa sarebbe immensa. Lo sarebbe senza dubbio ancora di più in caso di primo vero successo della RN. Ma dato il contesto, una terza elezione di un lealista di Macron non sarebbe ancora più sorprendente?

A priori, gli altri candidati (Maryse Vallée, Lutte Ouvrière e Jacky Durand, diversi a sinistra) si divideranno le briciole. Ma comunque vada, a giudicare la tranquillità del ballottaggio sarà la partecipazione, annunciata come storicamente alta. Abbastanza per aumentare considerevolmente la probabilità di un triangolare molto stretto… E far venire il mal di testa a qualsiasi bookmaker!

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