Contro il sito di chat, noto per i suoi contenuti illegali, sono state avviate 23.051 procedure

Contro il sito di chat, noto per i suoi contenuti illegali, sono state avviate 23.051 procedure
Contro il sito di chat, noto per i suoi contenuti illegali, sono state avviate 23.051 procedure
-

Giurisdizione nazionale per la lotta contro la criminalità organizzata (Junalco), comando del Ministero degli Interni nel cyberspazio, ufficio nazionale antifrode, unità “cyber” della gendarmeria… Ha richiesto la cooperazione di diverse amministrazioni francesi, ma anche europee, ad esempio attraverso Eurojust, l’agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria in materia penale, per porre fine a due decenni di impunità: martedì 25 giugno, al posto della consueta schermata iniziale, il sito coco.gg ha mostrato un’immagine con il logo della gendarmeria nazionale, annunciandone la chiusura “dalla direzione generale delle dogane e dei diritti indiretti e della gendarmeria nazionale, sotto l’autorità della sezione Junalco della Procura di Parigi”.

Leggi anche: Articolo riservato ai nostri abbonati Coco, un sito di chat noto per essere il fulcro di pratiche illegali

Aggiungi alle tue selezioni

Il ministro degli Interni, Gérald Darmanin, che aveva deferito la questione all’inizio di maggio, ai sensi dell’articolo 40 del codice di procedura penale, ha accolto favorevolmente questa operazione su X (ex Twitter), precisandolo “arrestati i vertici di questa piattaforma mafiosa”.

Creato nel 2003, Coco era un luogo di discussione (chat) online con messaggi non moderati. Negli anni era diventato tristemente noto per essere un covo del peggio della rete: organizzate per temi, alcune stanze proponevano innocue discussioni sul tempo libero o sulla politica, ma altre si specializzavano in contenuti sessuali o illegali (immagini e video pedofili, prostituzione minorile , vendita di farmaci, ecc.). L’architettura del sito, dove bastava un semplice nickname per registrarsi e che non conservava archivi dei messaggi scambiati, facilitava ogni tipo di abuso.

Processato nel 2019, un uomo di Brest (Finistère) ha ammesso di aver scambiato immagini e video di stupri su minori su Coco. È stato anche nella sezione “all’insaputa” delle chat di Coco che Dominique P., arrestato nel 2020, ha suggerito a degli uomini di venire a casa sua e violentare sua moglie, alla quale ha somministrato dei sonniferi. In questa sordida vicenda, secondo quanto rivelato da Il mondo nel giugno 2023.

480 vittime

L’utilizzo del sito è stato anche causa di numerose aggressioni, soprattutto nei confronti di omosessuali, intrappolati da promesse di incontri, che si sono trasformate in imboscate. Esistono una mezza dozzina di casi di questi attacchi. Nel 2022, tre giovani sono stati condannati nell’Oise per aver teso un’imboscata, da parte di Coco, contro un uomo, rapito, picchiato ed estorto migliaia di euro.

Ti resta il 50,97% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-

PREV Coppa dei Campioni: dove e quando seguire il sorteggio dei gironi di Coppa dei Campioni e cosa possono aspettarsi Stade Toulousain e Castres?
NEXT Concerto dell’Orchestra Nazionale dell’Ile-de-France