Di fronte alla legge finanziaria 2025, il movimento avviato da dieci comuni delle Alte Cévennes si estende ora a quarantasei municipi del Gard, in risposta all'appello dell'Associazione dei sindaci rurali del Gard.
Nelle nostre colonne avevamo già riportato l'iniziativa di dieci municipi delle Alte Cévennes, che avevano previsto di chiudere simbolicamente i battenti dal 19 al 21 novembre per denunciare la legge finanziaria 2025 sostenuta dall'Associazione dei sindaci rurali del Gard (AMR 30 ), la mobilitazione mirava a mettere in guardia contro i drastici tagli di bilancio che minacciano i servizi pubblici locali e il funzionamento dei piccoli comuni.
|Leggi anche: I municipi chiudono i battenti contro l'austerità imposta ai comuni
D'ora in poi, questo movimento assumerà dimensioni significative, con quarantasei comuni che parteciperanno all'azione di chiusura o di limitazione dell'accoglienza al pubblico. Tra questi, Genolhac, Chamborigaud, Barjac, Cendras, Roquemaure e persino Saint-Julien-les-Rosiers. Alcuni, come Méjannes-lès-Alès, Mons e Aigalier, hanno optato per una chiusura una tantum, mentre altri, come Le Chambon, Bonnevaux o Mandagout, si mobilitano su più giorni.
Un movimento che sta crescendo
Il presidente dell'AMR 30, Sylvain André, accoglie con favore questa massiccia mobilitazione, riflettendo a “stufo generalizzato” a fronte dei provvedimenti giudicati “distruttivo”. Ricorda i principali punti di tensione: la riduzione di 5 miliardi di euro dei contributi agli enti locali, la riduzione del fondo di compensazione Iva e l'aumento dei contributi dei datori di lavoro pubblici. Questo malcontento nasce dal fatto che il governo prevede anche di ridurre di 1,5 miliardi di euro il fondo verde, essenziale per finanziare i progetti di transizione ecologica nei territori.
Inizialmente concentrato nelle Alte Cévennes, il movimento si diffuse rapidamente in altre zone rurali e periurbane. “Non è un simbolo, dimostra quanto i nostri Comuni, già incruenti, siano in pericolo”confida telefonicamente un sindaco partecipante. Mentre da martedì si tiene a Parigi la 106esima edizione del Congresso dei sindaci e dei presidenti intercomunali di Francia, AMR 30 spera che questa forte mobilitazione invii un segnale forte al governo e incoraggi, prima ancora, un aggiustamento delle finanze tardi per le zone rurali.