Corpo ritrovato, dichiarazioni che cambiano: questo infanticidio dalle molteplici zone grigie giudicato dodici anni dopo

Corpo ritrovato, dichiarazioni che cambiano: questo infanticidio dalle molteplici zone grigie giudicato dodici anni dopo
Corpo ritrovato, dichiarazioni che cambiano: questo infanticidio dalle molteplici zone grigie giudicato dodici anni dopo
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Era il 6 giugno 2012 alle 2:40. Un uomo contattò il servizio 100. Spiegava che Cathy, sua moglie, non stava bene perché aveva un’emorragia. Quest’ultima spiega all’operatrice di non essere incinta ma di aver perso come una tasca mentre era in bagno. Quando i paramedici sono arrivati, hanno notato numerose macchie di sangue.

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Il paziente è debole. Viene portata al Centro ospedaliero di Dinant dove il medico rileva una “emorragia da parto”, il che implica che la paziente ha partorito da poco. Cathy, che allora aveva già due figlie, negò di essere stata incinta e di aver partorito, tanto che il medico informò l’accusa.

Dichiarazioni altalenanti

Ascoltata per la prima volta al mattino, Cathy resta nelle sue smentite. Un’ora dopo, tornò alle sue dichiarazioni, cosa che avrebbe fatto numerose volte durante le indagini man mano che le scoperte progredivano. Ammette che un mese fa sospettava di essere incinta ma non sentiva nulla che si muoveva nello stomaco. Dice di non averlo detto a nessuno e che aveva intenzione di partorire in casa e di portare il suo bambino nella “baby box” allestita ad Anversa per le mamme che desiderano abbandonare i loro neonati. Secondo lei, ha partorito sul water ma non ha visto il feto perché non ha osato guardarlo.

Anche il marito ha affermato di aver appreso tutto dal medico dell’ospedale. La sera, sentita di nuovo, Cathy diventa più precisa. Riconosce che la sua bambina – una bambina – era viva e vegeta alla nascita, anche se non ha pianto. Ha rilevato movimenti del torace. Voleva dargli un biberon per la sua figlia più piccola, che allora aveva 15 mesi, ma la neonata rifiutò il biberon. Cathy si addormentò brevemente. E, ha detto, quando si è svegliata, il suo bambino era morto. Decise allora di andare a nascondere il piccolo cadavere nel bosco.

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Scavi a tutto campo

Sul posto, però, gli investigatori hanno rinvenuto solo una sacca bianca contenente sangue. Il posto è esaminato attentamente. Nessun bambino. Cathy viene nuovamente interrogata. Le sue dichiarazioni oscillano ancora. Secondo lei, ha partorito da sola e ha messo il suo bambino vivo in una borsa blu della PMC perché aveva sentito suo marito tornare a casa. Avrebbe messo la borsa blu sotto il letto per nascondere la nascita al marito. A sentirglielo dire sarebbe soffocato in quel sacchetto di plastica.

Poi indica un bidone della spazzatura vicino all’Houdremont Youth Club: avrebbe lasciato lì la borsa blu del PMC con il bambino. Anche gli scavi non hanno avuto successo. Trenta persone arriveranno al punto di perquisire il centro di trattamento dei rifiuti Intradel di Herstal per trovare la borsa. Sempre invano.

Una svolta sette anni dopo

Gli anni passano. Cathy e suo marito restano fedeli alle loro idee. Nel 2019 il giudice ha deciso di effettuare un nuovo esame della sacca bianca con il sangue. Rivela che il marito è davvero il padre. Il giudice posiziona i microfoni nell’auto della coppia. In una conversazione, gli investigatori sentono che stanno parlando della famosa borsa bianca. La coppia teme che lì possano essere trovate le impronte digitali del marito. Di fronte a questo elemento, il marito riconosce poi che è stato lui ad abbandonare nel bosco la borsa contenente i coaguli di sangue che aveva assorbito nel bagno. Cathy nega: non dice di capire perché suo marito si sta accusando.

Il materiale informatico sequestrato nell’abitazione della coppia nel 2012 è in fase di riesame. Sembra che, poche ore prima del ricovero di Cathy in ospedale, siano state effettuate ricerche sul parto dal punto di vista medico (distacco di placenta) e legale (abbandono o adozione di un bambino o “box”).

L’indagine si conclude. La Procura chiede il rinvio in tribunale di Cathy ma non del marito. Nel novembre 2022, la camera di consiglio ha concesso a Cathy la sospensione della pena, risparmiandole così qualsiasi processo. Ma l’accusa fece appello e, il 13 febbraio 2023, la camera d’accusa di Liegi deferì solo Cathy all’assise di Namur per infanticidio.

Questa donna, descritta come molto materna con i bambini ma che, dicono i suoi cari, non si confida mai, sarà difesa da Me Jean-Philippe Mainz. Il processo dovrebbe durare tutta la settimana.

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