François Fillon ha proposto all'Assemblea nazionale di risarcirlo di quasi 700.000 euro per i danni subiti nella vicenda dei lavori fittizi di sua moglie, secondo le informazioni trasmesse da BFM-TV martedì 12 novembre e comprendenti Il mondo ha ottenuto la conferma.
L'ex candidato dell'Unione per un Movimento Popolare (UMP) alle elezioni presidenziali del 2017 è stato condannato in appello, il 9 maggio 2022, insieme alla moglie Penelope e al suo ex vice Jean-Marc Joulaud, a risarcire i danni all'Assemblea , più 10.000 euro di spese legali.
Lo ha confermato una fonte dell'Assemblea nazionale, che ha chiesto l'anonimato Mondo quell'avvocato di Penelope Fillon, “definitivamente condannato a pagare 679.989,32 euro”proponeva di versare all'Assemblea un corrispondente pagamento, in dieci rate annuali.
Secondo questa fonte, i questori del Palazzo Borbone – deputati membri dell’ufficio dell’Assemblea responsabile della gestione amministrativa e finanziaria – in carica prima dello scioglimento avrebbero “valido” questo accordo “previa fornitura di cauzione entro il 31 dicembre”, un punto che “è oggetto di trattative tra i legali delle due parti”.
“Disappropriazione indebita di fondi pubblici”
“Penelopegate”, come fu soprannominata la vicenda, iniziò con un articolo in Anatra incatenata pubblicato nel gennaio 2017, secondo il quale la moglie del candidato Fillon all'Eliseo avrebbe percepito un compenso come assistente parlamentare del marito e di Joulaud, senza che vi fosse, secondo il quotidiano satirico, alcuna prova convincente che fosse stato effettivamente svolto un lavoro efficace eseguito.
L'articolo ha scatenato un'indagine da parte della Procura finanziaria nazionale. In primo grado, nel giugno 2020, François Fillon è stato condannato a cinque anni di carcere, di cui due chiusi per “appropriazione indebita di fondi pubblici”, e sua moglie a tre anni con sospensione della pena per complicità o ricettazione. In appello, il signor Fillon è stato condannato a quattro anni di carcere, di cui uno con la condizionale, e sua moglie è stata condannata a due anni con la condizionale.
Ad aprile la Corte di cassazione ha confermato la colpevolezza dei tre imputati. D'altro canto, ha annullato le condanne pronunciate contro il signor Fillon, considerando che la parte fissa della sua pena detentiva non era adeguatamente giustificata e che egli non doveva necessariamente restituire l'intero importo all'Assemblea sua moglie.
Nuovo processo in arrivo
Lo ha spiegato in un comunicato la Corte di Cassazione, premesso ciò “se la retribuzione corrisposta fosse manifestamente sproporzionata rispetto al lavoro prestato [par Mme Fillon]non erano privi di alcuna considerazione”.
Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha rimesso la causa alla Corte d'Appello per questioni relative alla natura delle sentenze da pronunciare nei confronti del sig. Fillon e all'entità dei danni che lui e la moglie dovranno risarcire all'Assemblea.
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Inoltre, i coniugi Fillon, che hanno sempre contestato ogni impiego fittizio e denunciato procedimenti a carico, a fine agosto hanno presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo nella speranza di ottenere l'annullamento della sua condanna.
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