​L’amore vince al Théâtre du Châtelet – 100% Py – Recensione

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Per iniziare il suo nuovo ruolo alla guida del Théâtre du Chatelet, Olivier Py presenta L’amore vince. Questo è il suo quarto spettacolo ispirato alle fiabe di Grimm, Signorina Maleen come succede. L’opera, intitolata operetta per il suo stile che mescola canzone e azione, è stata realizzata nel 2019 al festival di Avignone (di cui Py era allora il direttore) prima di essere portata in tournée in diverse città. Uno spettacolo tutto Olivier Py: regia, libretto, ma anche musica (pur con arrangiamenti di Antoni Sykopoulos), in un insieme coerente che colpisce nel segno.

© Thomas Amouroux

Lo deve anche ai suoi partecipanti, quattro in tutto, cantanti, attori, musicisti allo stesso tempo. La parte musicale si avvale di un pianoforte verticale, sotto le dita vivaci di Antoni Sykopoulos, un violoncello, suonato da Clémentine Bourgoin, una grancassa e una fisarmonica. E a ciascuno dei partecipanti non manca il talento nella recitazione e nelle canzoni ben girate. Sykopoulos (il Generale, il Re) spinge le sue melodie con la sua bravura da baritono, mentre l’esilarante Flannan Obé (il Giardiniere) suona con la sua gamma di tenore a cui Pierre Lebon (il Principe, il Lavapiatti) risponde con la sua voce calda. Clémentine Bourgoin (la Principessa) offre un canto meravigliosamente realizzato e questo soprano esperto è a suo agio in questo ruolo come sull’archetto. Personaggi e situazioni sono ritratti con accuratezza e loquacità.

© Thomas Amouroux

La storia è quella di una principessa che fugge dalla torre dove suo padre l’aveva rinchiusa, per partire in un mondo in guerra alla ricerca, con incontri fortuiti, del principe di cui è innamorata. Una sorta di racconto iniziatico adatto ai bambini ma anche ai genitori sotto forma di un’operetta in un atto della durata di un’ora, dove si tratta di amore, certo, ma anche di speranza, di conflitto, desiderio, guerra, morte e umorismo. Attraverso il suo linguaggio accessibile e la sua semplice versificazione, il testo di Olivier Py resta fedele all’azione. Anche la messa in scena: in un ambiente quasi spoglio, arredato con tele pittoriche che si alzano e si abbassano davanti a pannelli disseminati di lampadine elettriche (luci di Bertrand Killy), i personaggi con abiti e trucco adeguati (di Pierre-André Weitz, come scenografia) vanno e vengono, corrono e concordano. Uno spettacolo davvero completo che delizierà grandi e piccini.

Pierre-René Serna

O.Py: L’amore vince – Parigi, Théâtre du Châtelet, 8 giugno; prossime recite l’11, 12 e 13 giugno 2024 // www.chatelet.com/programmation/23-24/lamour-vainqueur/

Foto © Thomas Amouroux

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