Politica idrica: Nizar Baraka riceve il Consiglio economico, sociale e ambientale

Politica idrica: Nizar Baraka riceve il Consiglio economico, sociale e ambientale
Politica idrica: Nizar Baraka riceve il Consiglio economico, sociale e ambientale
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L’incontro rientra nel quadro della cooperazione istituzionale tra governo e CESE, precisa il Ministero in un comunicato. N. Baraka ha voluto, innanzitutto, ringraziare il CESE per il suo ricco contributo a questo tema strategico per il Regno, in un periodo di persistente siccità in cui il cambiamento climatico esercita una continua pressione sulle nostre risorse idriche. Ha inoltre ricordato le principali linee guida date da Sua Maestà il Re, che Dio lo aiuti, per gestire lo stress idrico, vale a dire l’accelerazione della costruzione di dighe, la costruzione di “autostrade dell’acqua”, lo sviluppo di stazioni di dissalazione dell’acqua di mare, il riutilizzo delle acque reflue purificate programma, nonché una forte consapevolezza tra i cittadini del necessario risparmio idrico. Precisa infine che, nell’ambito della gestione integrata a livello regionale, sono stati approvati i Piani Generali di Sviluppo Integrato delle Risorse Idriche (PDAIRE) per il 2050, che consentono l’adeguatezza tra bisogni e risorse idriche, a livello decentrato. Per quanto riguarda le cave, N. Baraka ha indicato che svolgono un ruolo vitale nello sviluppo economico e sociale del nostro paese e nella fornitura di materiali per l’edilizia e le infrastrutture di base e che il Ministero è stato all’origine di una revisione generale del quadro giuridico che ha disciplinato il settore delle carriere sviluppando la legge 27-13 relativa alle carriere e i relativi testi di attuazione.

Nell’ambito di questa legge, ha insistito sulla creazione continua di Schemi Regionali di Gestione della Carriera (SRGC) per fornire al mercato materiali da costruzione secondo un approccio concertato e sostenibile. Intervenendo in questa occasione, AR Chami ha sottolineato che molte risorse naturali in Marocco, come l’acqua e le cave, sono soggette a un crescente degrado a causa dello sfruttamento eccessivo e di pratiche illecite; da qui la necessità di rafforzare il sistema in atto, garantendo al tempo stesso la rigorosa applicazione e il rafforzamento del quadro giuridico che disciplina i meccanismi di autorizzazione e controllo per lo sfruttamento di queste risorse. Moncef Ziani, membro del Consiglio e relatore del tema, ha esposto i principali vincoli che attualmente ostacolano lo sfruttamento ottimale di queste risorse quali la complessità e la lentezza delle procedure, la molteplicità dei soggetti interessati, le limitate capacità di controllo, la prevalenza dell’informalità, l’insufficienza umana e risorse materiali di monitoraggio e controllo, mancato rispetto delle condizioni di lavoro, ecc.

In questo senso, il CESE propone una serie di raccomandazioni volte a rafforzare la capacità del Paese di garantire la sostenibilità delle risorse idriche e delle cave e di consolidare la sua resilienza di fronte alle crisi. Tra queste raccomandazioni, vale la pena menzionare la necessità di garantire la l’efficacia dei testi legislativi e regolamentari vigenti, garantendo l’efficace attuazione dei meccanismi autorizzativi e di controllo nei settori delle acque e delle cave, la semplificazione delle procedure e il rispetto dei termini normativi per il rilascio delle autorizzazioni, nonché la regolarizzazione della situazione degli operatori abusivi ; rafforzare il quadro normativo che disciplina i meccanismi di autorizzazione e controllo, accelerando lo sviluppo dei piani regionali di gestione delle carriere e adottando i testi attuativi necessari per l’attuazione della legge 49-17, per quanto riguarda specificamente la valutazione ambientale strategica delle risorse idriche nazionali e regionali e piani, programmi e progetti di sfruttamento delle cave; migliorare la governance nei settori dell’acqua e delle cave per quanto riguarda l’impatto sull’efficacia e l’efficienza dei meccanismi di autorizzazione e controllo. A questo riguardo sarebbe opportuno rafforzare i mezzi e le capacità di coloro che sono coinvolti nel controllo; Stabilire un meccanismo interistituzionale per arbitrare gli usi delle risorse idriche disponibili in situazioni di crisi; Sviluppare le competenze e le capacità di tutti i soggetti coinvolti nei procedimenti giudiziari, creando al contempo camere specializzate, presso i tribunali competenti, per esaminare i casi legati all’ambiente, in particolare quelli legati allo sfruttamento delle acque e delle cave; migliorare il recupero dei corrispettivi legati allo sfruttamento delle acque soggette a regime di autorizzazione e concessione e rafforzare l’efficienza economica e fiscale dello sfruttamento delle cave; ed infine realizzare un sistema informativo nazionale integrato e costantemente aggiornato, dedicato ai settori dell’acqua e delle cave.

Al termine dell’incontro, Nizar Baraka ha precisato che le raccomandazioni del CESE discusse saranno studiate più approfonditamente dal Ministero e saranno prese in considerazione, per quanto possibile, nell’attuazione delle politiche pubbliche interessate.

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