L'acquirente “spiega di essere stato avvicinato per strada da una persona che aveva in vendita delle bici elettriche”, indica la gendarmeria. Interessato ad una bicicletta, l'acquirente concorda con il venditore il prezzo di 200 euro, prezzo “che non può corrispondere al valore della bicicletta”, sottolinea la gendarmeria.
Pochi giorni dopo, il venditore indicò all'acquirente “un boschetto a Hossegor dove era nascosta la bicicletta”. L'acquirente va lì, carica la bici sul suo veicolo personale sotto le telecamere della città.
Auto multata e sequestrata
“Facilmente identificabile”, l'acquirente “ha ammesso i fatti”. Ha negato di sapere «che la bici era stata rubata» ma, sottolineano i gendarmi, «avrebbe dovuto sospettarlo visto il prezzo e le modalità della transazione».
Il cliente, intorno ai cinquant'anni, senza precedenti, è stato oggetto di procedimento alternativo a querela: dovrà pagare un contributo di cittadinanza di 1.000 euro e gli verrà ritirata definitivamente l'auto, stimata in 6.000 euro. “L'accusa ha ordinato la confisca del suo veicolo (Audi A6) utilizzato per trasportare la bicicletta, in quanto mezzo utilizzato per commettere il reato”, spiega il tenente colonnello Simon Cahour della compagnia Dax.
“Vorrei sottolineare l'assoluta necessità che gli acquirenti restino vigili durante questo tipo di transazioni: un affare troppo buono è sicuramente un cattivo affare. Il prezzo deve essere coerente e le condizioni della transazione non devono destare sospetti. Il rischio che si corre per guadagnare qualche centinaio di euro è troppo grande”, avverte il tenente colonnello.
