Mentre è prevista per sabato 30 novembre a Romans-sur-Isère una manifestazione indetta da un collettivo di estrema destra, un anno dopo la morte di Thomas a Crépol, una decina di movimenti politici, sindacati, associazioni di sinistra organizzano un incontro sul tema sito.
Cinque giorni prima della manifestazione di estrema destra a Romans-sur-Isère, il collettivo organizzativo “Giustizia per noi” continua le sue azioni. sabato 23 novembre, dieci giovani hanno ribattezzato vie e piazze del centro cittadino di Romani nomi di Thomas, ucciso un anno fa a Crépol, e di Nicolas, morto in seguito ad una sparatoria a Saint-Péray quasi un mese fa. Questo collettivo vuole in particolare rendere omaggio a tutte quelle che definisce “vittime dell'immigrazione”, ma sabato 30 novembre viene organizzata una contro-manifestazione. Una buona dozzina di organizzazioni politiche di sinistra, ma anche sindacati e associazioni, organizzano un'altra manifestazione affinché “l'estrema destra non si appropri della storia della città, che non è la loro”. Gli organizzatori hanno chiesto alla prefettura di vietare la manifestazione del collettivo “Giustizia per noi” a causa di “osservazioni discriminatorie e stigmatizzanti”. Questi attivisti temono che “il territorio di Romani diventi un laboratorio, un luogo di manifestazione dell'estrema destra”.