Ogni ottobre, la Francia partecipa alla grande campagna europea di sensibilizzazione sulla sicurezza informatica, un'iniziativa lanciata nel 2012 dall'Agenzia dell'Unione Europeae per la sicurezza informatica. Pierre-André Durand, prefetto dell'Alta Garonna, sottolinea l'importanza di promuovere la cultura della sicurezza informatica in tutti gli Stati membri: “sappiamo che la Francia, proprio come i suoi partner europei, è vulnerabile ad attacchi informatici sempre più sofisticati”, ricorda.
Una questione cruciale per tutti
Le cifre rivelate dal prefetto sono impressionanti: “ quasi il 90% dei francesi è già stato vittima di una minaccia digitale e un quarto di loro non è sufficientemente informato sui rischi», cita.
Questa ignoranza espone molti cittadini e istituzioni ad attacchi informatici che vanno dalle frodi sulle carte bancarie all’hacking degli account, comprese truffe comephishing. “Questo tipo di frode, spesso semplice da attuare, è estremamente efficace”, insiste Pierre-André Durand, sottolineando che sette francesi su dieci se ne sono già confrontati.
Le conseguenze di questi attacchi digitali possono essere considerevoli. “Un attacco può causare danni ingenti, portando anche le aziende di successo alla bancarotta”, avverte. La minaccia non viene solo da criminali informatici isolatima anche di Stati impegnati in strategie di aggressione digitale. “Nel contesto delle attuali tensioni geopolitiche, come i conflitti in Ucraina e nel Medio Oriente, la Francia è particolarmente esposta”, precisa Christophe Fleury, delegato per la sicurezza digitale nella regione dell'Occitania.
Risposte adattate: tre livelli di protezione
Per contrastare questa crescente minaccia, la Francia ha messo in atto una solida architettura di prevenzione e risposta. Pierre-André Durand descrive dettagliatamente i tre principali livelli di protezione disponibili. La prima è la piattaforma Cybermalveillance.gouv.fr, che aiuta i privati, le piccole imprese e gli enti locali. “Questo strumento offre consigli pratici, una diagnosi rapida e gratuita e consente di entrare in contatto con fornitori di servizi IT affidabili”, spiega.
Il secondo sistema, Cyber'Occ, è rivolto alle PMI, alle aziende di medie dimensioni e agli enti locali di medie dimensioni della regione, offrendo supporto per rafforzare le capacità di risposta di fronte agli attacchi informatici. Dedicato alle grandi aziende e agli attori regolamentati, infine, è il sistema supportato dall’Anssi CERT-FR (Centro governativo per il monitoraggio, l’allarme e la risposta agli attacchi informatici), gestito dall’ANSSI (Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informativi).
Questi sistemi consentono un supporto efficace e coordinato di fronte agli incidenti. “Che tu sia un privato, una piccola impresa o una grande organizzazione, ci sono soluzioni adatte per affrontare le minacce informatiche”, assicura il prefetto.
Consapevolezza essenziale
Pierre-André Durand insiste sull'importanza dell'educazione e della preparazione. “Non si tratta solo di reagire agli attacchi, ma di imparare a prevenirli”, afferma. Questo approccio proattivo implicadiffusione di buone pratiche nella sicurezza informatica, non solo all’interno aziendema anche dentro il settore pubblico. Il prefetto ricorda di aver partecipato a numerosi eventi volti a sensibilizzare diversi pubblici, tra cui sindaci, Camere di commercio, organizzazioni agricole e altri enti regionali.
Cybermalveillance.gouv.fr offre risorse per aiutare gestione della crisicompreso fogli riflessi et consigli dettagliati. “Si tratta di un dispositivo che offre un supporto prezioso, soprattutto in caso di attacco in cui l’urgenza della situazione può confondere le vittime”, sottolinea Christophe Fleury. Le imprese hanno anche l’opportunità di ricevere consulenza sulla definizione di piani di gestione delle crisi ed esercizi di simulazione per prepararsi meglio a potenziali attacchi.
Una minaccia in continua evoluzione
La portata degli attacchi informatici continua a crescere, sia in frequenza che in sofisticazione. “I criminali informatici stanno diventando più professionali e diversificando i loro metodi, spaziando dai semplici hacker agli attori statali che sferrano attacchi organizzati”, avverte Christophe Fleury. Questa complessità richiede maggiore vigilanza e costante aggiornamento delle tecniche di difesa. La situazione in Francia è tanto più preoccupante in quanto negli ultimi anni sono stati presi di mira numerosi settori strategici, a partire da quelli più disparati dagli ospedali alle piccole imprese artigianali.
“Nessuno è al sicuro ed è fondamentale che gli attori pubblici e privati siano sensibilizzati e organizzati per ridurre al minimo l’impatto degli attacchi”, aggiunge il prefetto.
In Occitania sono state lanciate diverse iniziative per rafforzare la cultura della sicurezza informatica a tutti i livelli. Sono previste simulazioni di crisi e formazione alle comunità sono state identificate come leve essenziali per preparare tutte le parti interessate. Il prefetto ha anche sottolineato l’importanza del decentramento e del coinvolgimento degli attori locali: “Un centro regionale non può gestire tutto da solo, da qui l’importanza di fare affidamento su una rete di attori locali capaci per trasmettere queste iniziative”.
Tuttavia, Pierre-André Durand riconosce che alcune comunità, soprattutto quelle più piccole, non dispongono ancora delle risorse necessarie per adattarsi rapidamente. Sebbene gli strumenti siano messi a disposizione gratuitamente, il loro utilizzo rimane disomogeneo. “Abbiamo bisogno che le comunità, anche le più piccole, adottino queste pratiche in modo che la protezione sia completa”, ha insistito.
Verso una maggiore resilienza
Pierre-André Durand spera che il mese della sicurezza informatica contribuisca a rafforzare la resilienza della società di fronte alle minacce onnipresenti. “L'aggressore non è più solo l'immagine di un hacker incappucciato in un garage, ma di un attore strategico con competenze avanzate”, ricorda. È essenziale sviluppare una cultura della sicurezza informatica a tutti i livelli, dal personale amministrativo ai dirigentil ridurre al minimo i rischi.
Il prefetto conclude con una nota di speranza: “con la mobilitazione collettiva e sistemi adeguati possiamo creare una barriera efficace contro queste minacce e proteggere cittadini e imprese di fronte a un contesto digitale sempre più complesso”.
Questa mobilitazione deve essere globale e l’impegno degli attori locali è decisivo affinché la regione dell’Occitania diventi un modello di resilienza digitale.