Salute, assicurazione sanitaria, anziani al volante, guerra in Ucraina

Salute, assicurazione sanitaria, anziani al volante, guerra in Ucraina
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Salute, assicurazione sanitaria, anziani al volante, guerra in Ucraina

24 ore / Lettori

Pubblicato oggi alle 7:15

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Salute

Da decenni insegniamo alle persone a differenziare i rifiuti. Oggi ogni persona un po’ civilizzata ha imparato cos’è una cella, una batteria per auto, ecc. Inoltre, tutti si prendono la briga di separarlo prima di andare al centro di riciclaggio.

Arriva sul mercato la sigaretta usa e getta composta da una batteria al litio.

Una volta consumato, tutto viene buttato via completamente. Come possiamo, con il nostro arsenale di norme e leggi, accettare questo commercio, che non solo nuoce alla salute (“24 ore” del 30 aprile), ma inquina anche il pianeta?

So che il Gran Consiglio sta legiferando sull’accesso a questi puff, in particolare per i giovani. A mio avviso, invece di spendere tempo ed energie nel tentativo di legiferare, dovremmo semplicemente vietare il commercio e l’importazione!

Jacques Sax, Le Mont-sur-Lausanne

Fondi sanitari

Alla vigilia delle votazioni del 9 giugno si parla molto di premi della cassa malattia, dei costi e delle difficoltà incontrate in questo settore per i contribuenti con redditi modesti.

Ciò che mi sorprende è che nessuno si opponga alla pratica delle franchigie facoltative, che consistono nell’abbassare i premi di chi ha i mezzi per pagare le prime spese, senza preoccupazioni di budget. Tuttavia, coloro che non possono permettersi una franchigia elevata pagano un premio più elevato. Se da un punto di vista puramente commerciale questo è logico, visto da un punto di vista sociale è completamente sbagliato. Per chi beneficia di uno stipendio elevato, il pagamento dei primi 2500 franchi per il ricovero ospedaliero non dovrebbe creare grandi difficoltà. Questo non è il caso della donna delle pulizie, per la quale ciò può rappresentare un grosso problema o addirittura indurla a rinunciare a farsi curare. Oppure dovrà pagare un premio più alto con una franchigia obbligatoria di 300 franchi, a differenza di una persona con un reddito elevato. Lei potrà permettersi la franchigia più alta e quindi un premio più basso, ovvero una riduzione del premio di circa 130 franchi al mese. È corretto?

Personalmente, e senza essere uno specialista in assicurazioni, vedrei un premio base obbligatorio e uguale per tutti in Svizzera (fondo unico), e una franchigia commisurata al reddito imponibile, con esenzione per i più modesti. Mi sorprende che, nelle molteplici idee sviluppate per le prossime votazioni, non sia mai stata menzionata questa idea di correggere questa ingiustizia sociale. Qualunque sia il risultato del voto, spero che i nostri consiglieri ci penseranno quando elaboreranno le leggi attuative che ne deriveranno.

René Favre, L’Aquila

Anziani al volante

Ho letto con interesse le reazioni di diversi conducenti senior che hanno recentemente sostenuto l’esame di guida e vi porto il mio punto di vista. Questa settimana sono andata a Montoie per partecipare alla cerimonia d’addio di un cugino.

Ho viaggiato con il mio veicolo, Attalens-Losanna, attraverso la strada del lago. Semafori rossi, limiti di velocità di 30 km/h, 50 km/h, 60 km/h e 70 km/h; doppie rotatorie, preselezioni, continui rallentamenti dovuti al traffico, particolare attenzione ai motocicli che fanno slalom tra le auto, ecc.

Posso assicurarvi che ho superato tutti questi ostacoli a pieni voti e mi sono congratulato con me stesso – un po’ di modestia per favore – per la disinvoltura che ho ancora oggi, nonostante le mie 80 scope, che avevo appena superato. In conclusione, sono fiducioso che andrò dal mio medico la prossima settimana per sostenere questo esame di guida. E il giorno in cui non avrò più la sicurezza necessaria per guidare il mio veicolo, avrò la saggezza di rinunciarvi.

Ma, dopo questa spedizione di Losanna, che gioia ritornare alla calma dei miei pascoli.

Denise Destraz, Attalens

Controllare ogni due anni lo stato di salute degli automobilisti dai 75 anni in su è sicuramente una buona cosa. È quindi necessario mantenere la visita medica che dovrebbe garantire che l’anziano abbia ancora le capacità necessarie per guidare l’auto, le facoltà fondamentali sono la vista, l’udito e una sufficiente mobilità.

Negli ultimi anni questi controlli hanno preso una piega diversa, con alcuni medici che hanno voluto rafforzare la loro valutazione puramente medica ricorrendo a uno strumento forse più scientifico e neutrale che, in qualche modo, li rassicura togliendo loro la responsabilità di assumersi la responsabilità di se stessi. -di per sé un rischio ipotetico.

La bacchetta magica sembrano quindi essere questi test neuropsicologici insopportabili per molti, test atti a evidenziare debolezze cognitive che potrebbero essere segni premonitori di una malattia neurodegenerativa che non consente più di guidare: è una visione molto psicologica che oltre allo spazio richiede altro, una prevenzione maniera che però resta casuale e discutibile. Sicuramente oggi stiamo andando troppo oltre in questa direzione perché, va sottolineato, la buona salute (fisica e psicologica) non è necessariamente garanzia di una buona guida (le persone in perfetta salute a volte guidano come dei bifolchi, e le persone in cattiva salute sì). guidare perfettamente bene). Quindi, piuttosto che sopravvalutare il valore di queste prove, non sarebbe preferibile spostare il cursore e dare priorità ad una vera e propria prova pratica, su strada, di abilità di guida?

Michel Hangartner, Vallorbe

Guerra in Ucraina

Il prossimo vertice di pace in Ucraina, previsto a Bürgenstock il 15 e 16 giugno, è una sciocchezza semantica: al termine di questa conferenza non verrà firmato alcun trattato di pace; un’interazione silenziosa e costosa tra personalità dello stesso mondo: l’Occidente globale, sostenitore incondizionato dell’Ucraina; l’ultimo chiodo sulla bara della neutralità svizzera: la Russia (e con essa la Cina e l’Africa subsahariana) non ci considera più uno Stato neutrale.

Il tutto per circa 20 milioni di franchi a carico dei contribuenti svizzeri.

Pierre Cagli, Losanna

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