« On abat 400 bovins par an »

« On abat 400 bovins par an »
« On abat 400 bovins par an »
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La tubercolosi bovina è un argomento delicato, che sta provocando la “stufa” tra gli allevatori colpiti. Questa malattia cronica con progressione lenta, nell'arco di diversi anni, è difficile da individuare ma facilmente trasmessa tra i bovini all'interno della stessa mandria e all'uomo.

Nel 2024 sono stati rilevati 12 focolai in Dordogna. “Macelliamo 400 animali all’anno. Questo è l'obiettivo ministeriale, resta poco rispetto agli 80mila capi di bestiame. E su 400 animali macellati, abbiamo avuto 12 casi positivi», spiega Yannick Frances, membro del comitato direttivo dipartimentale sulla tubercolosi bovina e vicepresidente della Camera dell'Agricoltura della Dordogna. Il dipartimento è il secondo più colpito della Nouvelle-Aquitaine, regione che concentra il 60% dei cento casi positivi in ​​Francia.

“È una doppia punizione”

“Il metodo di sanificazione preferito” è, secondo i servizi statali contattati, “l’abbattimento totale, che consente l’eradicazione dei micobatteri all’interno della mandria”. L’obiettivo è che la Francia mantenga il suo status “indenne” dalla malattia in modo che gli allevatori possano esportare la loro carne.

D'altra parte, una macellazione selettiva può essere concessa dalla Direzione dipartimentale per la protezione della popolazione (DDPP) secondo diversi criteri, in particolare se il numero di bovini infetti è basso e se il veterinario del Gruppo Difesa Sanitaria rilascia “parere favorevole” per quanto riguarda la capacità dell'allevatore di contenere gli animali per garantire il corretto svolgimento del protocollo. Quest'ultimo prevede l'effettuazione di tre serie di test successivi in ​​un periodo non superiore a dodici mesi.

Gli allevatori ricevono un compenso per gli animali macellati, “fino al loro valore di mercato”. Se l'allevatore lo desidera, può beneficiare di un sostegno psicologico tramite la Mutualité sociale agricole. Insufficiente secondo gli interessati. “È una doppia punizione, un problema economico e un disagio morale. Lasciamo in asso gli agricoltori”, si rammarica Yannick Frances, che sottolinea gli sforzi della Camera dell’Agricoltura a sostegno degli allevatori.

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