© Armée de terre – Wikimedia Commons
– Soldati del 1° reggimento di fanteria durante un'esercitazione in Norvegia nel marzo 2022.
In un'intervista esclusiva alla BBC il 24 novembre, il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha ribadito l'impegno della Francia a sostegno dell'Ucraina “con l'intensità e il tempo necessari“. In risposta alle domande sul potenziale utilizzo da parte di Kiev di missili francesi a lungo raggio, il ministro ha spiegato che questi attacchi faranno parte di un “logica di autodifesa». «Il principio è stabilito (…) i nostri messaggi al presidente Zelenskyj sono stati ben accolti“, ha detto. Egli, tuttavia, ha rifiutato di confermare se tali missili fossero mai stati utilizzati dalle forze armate ucraine per colpire obiettivi all'interno del territorio della Federazione Russa.
In particolare, Jean-Noël Barrot, che ha parlato venerdì con il ministro degli Esteri David Lammy a Londra, ha affermato che gli alleati occidentali non dovrebbero imporre limiti al sostegno dell'Ucraina alla Russia, e “non fissare o esprimere linee rosse“. Alla domanda se le truppe francesi potrebbero essere schierate sul fronte ucraino, ha risposto: “Non escludiamo alcuna opzione.” Il ministro ha insistito sulla necessità di mantenere il sostegno militare e finanziario all’Ucraina, ritenendo che “è in gioco la nostra sicurezza»
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Questa posizione è accompagnata da un pensiero strategico più ampio, inclusa la possibilità di invitare l’Ucraina ad aderire alla NATO. L'inquilino del Quai d'Orsay ha quindi sollevato la possibilità per l'Ucraina di aderire all'organizzazione transatlantica, sottolineando che “ogni chilometro guadagnato dalla Russia è una minaccia per l’Europa“. Queste dichiarazioni arrivano dopo una settimana segnata dall'intensificarsi delle ostilità in Ucraina. Giovedì la Russia ha lanciato un nuovo missile ipersonico contro una fabbrica di armi ucraina.
Le dichiarazioni del ministro francese coincidono anche con la prospettiva di un grande cambiamento politico negli Stati Uniti, dove l'elezione di Donald Trump potrebbe influenzare gli aiuti americani all'Ucraina. Secondo Jean-Noël Barrot è fondamentale che gli alleati occidentali mantengano il loro sostegno all’Ucraina, nonostante le minacce. “Non dobbiamo lasciare che le intimidazioni di Putin dettino le nostre azioni», ha insistito, sottolineando la necessità che i paesi europei aumentino le loro spese militari.
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