Tour delle Alpi Isère – Et. 2: Reazioni – Attualità

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Noah Hobbs (Groupama-FDJ Continental) ha vinto, questo venerdì, la terza tappa dell’Alpes Isère Tour (2.2), disputata tra l’aeroporto di Saint-Exupéry e Genas (Rodano) su una distanza di 155,3 chilometri (vedere la classifica). Killian Verschuren (Decathlon AG2R La Mondiale DT) conserva la maglia gialla di leader.
Trova le reazioni raccolte da DirectVelo dopo l’arrivo.

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Ritratto di Killian VERSCHUREN

Leader della classifica generale

“È stata una giornata piuttosto frenetica per la prima ora e mezza di gara. Attaccava da ogni parte, abbiamo provato a filtrare ma ogni volta tornava e poi ricominciava. In un dosso partono quattro corridori, il che ci andava bene. Con Daniel Nielsen, Oscar Chamberlain e Arthur Blaise abbiamo controllato bene dopo. Stiamo cercando di proteggermi con Tom Donnenwirth per i giorni a venire. È stata una giornata di riposo prima del duro fine settimana che ci aspettava.

Stavamo cercando di avere una fuga sicura davanti per controllare dietro. Poi le squadre dei velocisti sono arrivate ad aiutarci alla fine così siamo riusciti a raggiungere i ragazzi davanti.

È la prima volta che indosso la maglia gialla anche se ho già vinto una corsa a tappe (Tour de la Vallée Montluçonnaise, ndr), ovviamente questo significa qualcosa. Nel gruppo c’è un po’ più di rispetto nei miei confronti, è qualcosa di speciale. Spero di mantenerlo fino a domenica”.

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Ritratto di Giosue’ EPIS

3° della tappa

“Mi manca poco nelle ultime decine di metri per vincere ma queste sono le mie prime gare dopo un lungo periodo di stop. La squadra ha fatto ancora una volta un ottimo lavoro. Quando la condizione migliorerà, spero di riuscire a vincere abbastanza velocemente. Ero in una posizione perfetta all’inizio dello sprint, l’unico problema oggi erano le gambe. Ovviamente non è una vittoria, ma sono contento del podio”.

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Ritratto di Noa ISIDORO

5° della tappa

“Ci siamo comportati bene con la squadra per tutta la giornata e abbiamo mantenuto la maglia, quello era l’obiettivo. Ho provato a fare lo sprint ma dopo la caduta al Tour de Bretagne ho avuto un po’ di paura ma lì era un po’ largo quindi mi sono detto perché no.

Sono tornato indietro di due chilometri da solo, sono salito sui treni. Ma quando ho visto gli isolotti a 600 metri di distanza ho frenato un po’, ho avuto paura. Inizio lo sprint 20esimo ma andavo più veloce di tutti, se non freno agli isolotti penso di vincere. È bello poter correre di nuovo. Ho avuto una buona giornata, ho guidato bene con uno sprint finale, di questo parleremo più avanti.

I miei obiettivi personali vengono dopo quelli della squadra. Se c’è un’apertura perché no, ma questo è tutto per mantenere la maglia. Ieri ho pedalato sul dosso più duro. Mi sono ritrovato con i tre della Kern Pharma Nella peggiore delle ipotesi mi hanno riportato indietro e ci siamo ritrovati anche con tre della squadra, nella migliore delle ipotesi mi hanno riportato a 10” nel botto successivo mi hanno sparato e sono tornato da solo. Ma non sono tornati indietro meno di 30″, era troppo lontano per fare il salto”.

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Ritratto di Markus PAJUR

“Sono un po’ confuso. Oggi è stata una tappa per me, ma avevo ancora molta stanchezza dalla tappa di ieri. In salita ero un po’ limitato, sono contento di essere stato presente in finale e di aver ottenuto un buon posto ma con la fatica oggi era troppo difficile fare meglio. Il vero problema è stata la giornata di ieri con il nostro ritorno in fuga che mi ha fatto davvero male alle gambe.

E’ un po’ frustrante, ma voglio fare del mio meglio in ogni tappa e ieri è stato così. Ieri ho dato il massimo, domani è un’altra tappa adatta a me quindi faremo comunque del nostro meglio. Vedremo cosa succederà domani, è dura almeno quanto oggi. Potrebbe essere uno sprint oppure proverò a prendere la fuga”.

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