Ritiro dei permessi di lavoro a cinque imam turchi dalle moschee delle Fiandre: erano pagati dal governo Erdogan

Ritiro dei permessi di lavoro a cinque imam turchi dalle moschee delle Fiandre: erano pagati dal governo Erdogan
Ritiro dei permessi di lavoro a cinque imam turchi dalle moschee delle Fiandre: erano pagati dal governo Erdogan
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Gli imam in questione officiano da quattro anni nelle moschee di Gand, Anversa, Diest, Saint-Nicolas e Lommel. La loro richiesta per un nuovo permesso di lavoro è stata respinta. Sono quindi ora tenuti a lasciare il territorio.

Accusato di aver organizzato la cerimonia con l’imam al parlamento di Bruxelles, il consigliere comunale Mohammad Nasir chiede… 2 miliardi di euro a Bruxelles!

Da maggio le Fiandre vietano ai migranti economici di essere registrati sulle buste paga di un governo straniero. I cinque imam sono i primi a subire le conseguenze del provvedimento, ma altri potrebbero seguire.

Questi cinque cittadini turchi sono tutti legati alla rete Diyanet, l’amministrazione turca responsabile della gestione del culto islamico in Türkiye e tra le diaspore turche all’estero. L’ala belga supervisiona 43 moschee in Belgio.

“Mi oppongo fermamente a queste pratiche. Si tratta di finanziamenti da parte di un governo straniero, non possiamo chiudere un occhio su questo”, ha dichiarato la signora Demir per giustificare la sua decisione.

Gli imam possono però ricorrere al Consiglio di Stato o richiedere il permesso di lavoro tramite un’altra organizzazione no-profit belga.

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