La Svizzera non può portare lo stemma

-

Lo stemma svizzero sulla maglia dei Nati? È illegale. Immagine: chiave di volta

La squadra nazionale di hockey su ghiaccio non ha più il diritto di utilizzare lo stemma svizzero. La federazione non ha fatto tutto secondo le regole.

Maja Briner

Lo stemma svizzero campeggia con orgoglio sulla maglia della nazionale svizzera di hockey su ghiaccio. Eppure è vietato dalla legge: dal 2017 lo stemma – “una croce svizzera in uno scudo triangolare” – può essere utilizzato solo dalla Confederazione.

Sono possibili alcune eccezioni: diverse aziende e associazioni, tra cui Victorinox o le cabine del Club Alpino, hanno ottenuto l’autorizzazione a continuare a utilizzare lo stemma. Ma non la nazionale di hockey.

L’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (IPI) aveva infatti rifiutato una richiesta di autorizzazione eccezionale a fine 2023.

Le ragioni? In primo luogo, la richiesta della federazione non è stata presentata entro il termine previsto, ovvero entro la fine del 2018. In secondo luogo, le condizioni non sono state soddisfatte.

A norma di legge lo stemma sulla maglia dei Nati è finito! Immagine: TRAPEZIO

Ma Swiss Ice Hockey ha presentato ricorso. E ha appena subito una nuova battuta d’arresto: lo conclude il Tribunale amministrativo federale (TAF). ha giustamente respinto la richiesta della federazione di hockey perché fuori termine. La TAF non ha però specificato se la nazionale soddisfacesse le condizioni per ottenere un’autorizzazione eccezionale.

Mancato rispetto ritardi e destinatario sbagliato

Questa sentenza permette di ripercorrere parte dei passi compiuti da Swiss Ice Hockey per avere il diritto di continuare a portare lo stemma. E i suoi leader, che evidentemente avevano difficoltà con le formalità, non ne sono usciti migliori.

La federazione nega di aver presentato la sua richiesta in tempo. Infatti, scrisse nel giugno 2018 all’allora ministro dello sport, Guy Parmelin, il cui dipartimento però non è competente a gestire questo tipo di casi.

Ecco le parole inviate da Swiss Ice Hockey a Guy Parmelin:

“(…) vi saremmo molto grati se poteste sostenerci in questa questione. Già un effetto sospensivo di una stagione aggiuntiva fino al 31 maggio 2019 servirebbe all’hockey su ghiaccio svizzero”.

La Corte considera questa lettera come una semplice richiesta di sostegno politico, ma non come una richiesta di continuare a utilizzare lo stemma in modo illimitato.

Il consigliere federale Guy Parmelin parla in una conferenza stampa sul diritto di locazione della modifica del diritto delle obbligazioni (diritto di locazione: sublocazione) e della modifica del diritto delle obbligazioni (diritto di locazione: disdetta...

Persino Guy Parmelin non ha potuto fare nulla per i giocatori di hockey svizzeri. Immagine: TRAPEZIO

Poi, nell’ottobre 2021, Swiss Ice Hockey ha inviato una “richiesta di autorizzazione eccezionale”.

Ma ancora una volta al Dipartimento della difesa e dello sport (DDPS), anch’esso non competente in materia.

Inoltre, questa richiesta arrivato troppo tardicome rilevato dalle TAF.

Discussioni informale e un’alternativa

La federazione di hockey ha continuato a fare riferimento a promesse orali, anche da parte di consiglieri federali. In occasione dei Mondiali di Danimarca 2018, Guy Parmelin ha assicurato che l’utilizzo degli stemmi da parte delle squadre nazionali di hockey su ghiaccio svizzere “non porrà alcun problema”. Ma questo, secondo il Tribunale amministrativo federale, non basta.

Se esistesse, Swiss Ice Hockey avrebbe dovuto ricevere una conferma scritta di tale promessa.

La federazione riferisce inoltre che la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha promesso, durante i Mondiali Under 18 del 2023 in Svizzera, di occuparsi di questo tema. Ma la TAF considera la natura di questi due colloqui come un semplice “mantenimento dei rapporti del Consiglio federale con il pubblico”. Per la Corte è ovvio che “come regola generale, nessun impegno formale deve essere interpretato nelle dichiarazioni rese dai membri del Consiglio Federale in tali occasioni”.

Altrimenti i consiglieri federali non avrebbero più la possibilità di dialogare liberamente con i cittadini, sostengono le TAF.

La corte ha anche respinto l’argomentazione di Swiss Ice Hockey secondo cui la federazione non era stata informata legalmente negli ultimi anni. Per la TAF la conoscenza delle materie commerciali era sufficiente per presentare una corretta domanda.

Tuttavia, anche se la domanda fosse stata presentata in tempo, le probabilità che venisse accolta sarebbero state scarse. La legge impone l’uso ininterrotto degli stemmi per almeno trent’anni. Questo non è il caso della squadra nazionale di hockey.

Inoltre, la federazione non subirebbe svantaggi sproporzionati se dovesse abbandonare lo stemma sulla maglia, stabilisce l’Istituto federale della proprietà intellettuale.

Soprattutto perché la nazionale di hockey può legalmente esporre la bandiera nazionale, come la Nati nel calcio.

uno in più Speranza

Swiss Ice Hockey può ancora contestare questa sentenza. Ma la federazione spera soprattutto nella politica. Il consigliere nazionale Matthias Aebischer (BE/PS) e il consigliere di Stato Damian Müller (LU/PLR) ha presentato interventi chiedendo che le squadre nazionali svizzere possano utilizzare lo stemma.

“Chi se non le nostre squadre nazionali rappresenta la Svizzera?”, si chiede retoricamente Müller. Il Consiglio degli Stati ha già chiaramente approvato la sua richiesta. La prossima settimana la commissione competente del Consiglio nazionale esaminerà la questione.

Traduzione e adattamento in francese: Yoann Graber

Altri articoli sportivi

Mostra tutti gli articoli

-

PREV Elicottero, cani da caccia: i principali mezzi impiegati a Marcinelle per ritrovare Ahmed Selassi, 81 anni, affetto da Alzheimer
NEXT La Svizzera non può portare lo stemma