Nuova conseguenza delle violenze in Martinica. Dopo l’annuncio di giovedì del coprifuoco e il divieto di manifestazioni in tutto il Paese fino a lunedì, la prefettura ha annunciato venerdì mattina la chiusura dell’aeroporto dell’isola. “In seguito alla chiusura dell’aeroporto Aimé Césaire in Martinica alla fine della giornata, tre voli sono stati dirottati” verso la Guadalupa, con “1.117 passeggeri a bordo”, ha affermato giovedì la prefettura in un comunicato stampa.
Giovedì, una notte di caos è stata caratterizzata da saccheggi, incendi e violenze che hanno provocato il ferimento di 26 poliziotti e gendarmi.
Anche un uomo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in circostanze ancora non chiarite: è stato trovato ferito dai gendarmi che intervenivano contro il saccheggio di un centro commerciale a Robert (est) ed è morto in ospedale, secondo la prefettura della Martinica.
Da settembre l’isola caraibica è segnata da un movimento contro l’alto costo della vita, tema ricorrente nei territori d’oltremare, degenerato in violenza urbana.
Violenza urbana ogni notte
Giovedì pomeriggio, più di cinquanta persone hanno invaso la pista dell’aeroporto di Fort-de-France, nella località di Lamentin (centro), ha detto all’AFP una fonte della polizia.
Volevano denunciare l’arrivo dei rinforzi della polizia. Un aereo dell’Air Caraibes, che avrebbe dovuto atterrare in Martinica, era diretto verso la Guadalupa intorno alle 16:30 ora locale, secondo il sito di monitoraggio dei voli Flight Radar 24.
La situazione si era calmata nelle ultime settimane, ma lunedì sono scoppiati degli scontri tra il CRS e gli attivisti che stavano portando avanti un’azione di blocco a Lamentin, vicino a Fort-de-France. Da allora, ogni notte si registrano nuovamente violenze urbane.
