Parigi: escluso dalla prestigiosa Scuola Alsaziana, lotta in tribunale per essere dimenticato

Parigi: escluso dalla prestigiosa Scuola Alsaziana, lotta in tribunale per essere dimenticato
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Di Editoriale Parigi
pubblicato su

5 maggio 24 alle 6:20

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IL Consiglio di Stato ha rinnegato un ex studente dell’École Alsacienne, prestigiosa scuola privata situata nel 6° arrondissement di Parigi, che aveva intrapreso un’azione legale con i suoi genitori per far sì che l’istituto cancellasse tutti i dati personali che lo riguardavano a seguito della sua “esclusione permanente” nel febbraio 2020.

I genitori contattano la CNIL

Il padre si era inizialmente rivolto al più alto tribunale amministrativo francese per conto del figlio, dopo che la Commissione nazionale per l’informatica e le libertà (CNIL) aveva ufficialmente “chiuso” la “denuncia” da lui presentata su questo argomento.

L’indagine sul caso era stata infatti già “riaperta” per la prima volta, nel 2022, dopo che i genitori di questo adolescente ritornato alla scuola alsaziana in prima media, quattro anni prima, avevano presentato un primo “appello gratuito”. “Ulteriori scambi” tra la CNIL e la scuola avevano effettivamente accertato che alla coppia non erano stati forniti “tutti i dati personali” riguardanti la loro famiglia.


La Commissione nazionale dell’informatica e delle libertà ha poi “ricordato” alla Scuola alsaziana “i suoi obblighi” in materia e “l’ha invitata a rettificare la sua carta relativa alla protezione dei dati personali”. “Quello a cui si è impegnata la scuola”, precisa il Consiglio di Stato in una sentenza del 9 febbraio 2024 appena resa pubblica. La chiusura definitiva della denuncia è stata quindi formalmente comunicata alla famiglia nel gennaio 2023.

“La CNIL è intervenuta più volte nei confronti della Scuola alsaziana”, riassume il massimo tribunale amministrativo francese. “Se ha rilevato (…) che alcuni dati (…) non figuravano negli 82 documenti trasmessi al sig. (…), non risulta dagli atti del fascicolo che i dati contestati (…) non sarebbero stati distrutti ”, giudica.

Tutte le parti sono state distrutte

“Se un audit interno (…) ha rivelato carenze nel processo di cancellazione, tale audit ha portato anche alla distruzione dei documenti ritrovati”, ha affermato il Consiglio di Stato. “Considerati i fatti in questione e tutta la diligenza svolta (…), la CNIL (…) non ha commesso un errore di valutazione decidendo di archiviare la denuncia. »

E il fatto che la Commissione non abbia “motivato” il suo rifiuto di deferire la questione al Pubblico Ministero, come richiesto dalla famiglia, non è illegale. « Aucun (…) texte ou principe n’exige la motivation d’une telle décision », souligne le Conseil d’Etat, puisqu’elle n’est « pas au nombre des décisions administratives individuelles défavorables qui (…) refusent un (… ) diritto. »

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I genitori e l’ex studente della Scuola Alsaziana non riceveranno quindi i 4.000 euro di spese legali che avevano richiesto all’istituto.

MJ-PressPepper

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