“Darling Kôr” e guardia del corpo, fa rima… (Ibou Fall)

“Darling Kôr” e guardia del corpo, fa rima… (Ibou Fall)
“Darling Kôr” e guardia del corpo, fa rima… (Ibou Fall)
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“Marième Faye nî lèy séyé, tiàss! » proclama Aïda Samb in uno dei suoi ultimi successi, “Darling Kôr” che glorifica l’irreprensibile moglie. L’esempio, se ancora ce ne fosse bisogno, ci viene fornito questo fine settimana, mentre l’ex presidente della Repubblica Macky Sall, che si prepara a lasciare Casablanca per Parigi con il Royal Air Maroc, è attaccato da una furia grigia, qualcuno di nome Aïssa Camara…
Dopo l’accusa di “crimini contro i nostri figli”, la coraggiosa signora, che non ha ragionevoli dubbi, esige spiegazioni dettagliate da Macky Sall, che incontra per caso: con chi, perché, come, quando e dove sta portando avanti Macky Sall l’assassinio di ottanta senegalesi innocenti che chiedono solo più democrazia o, semplicemente, una vita migliore?

Sarebbe solo l’antipasto.

Se le dessimo tempo come portata principale, la fervente Pastefienne, che negli ultimi giorni appare come un’eroina nelle alte sfere, farebbe senza dubbio seguito con domande sussidiarie: i falsi dati finanziari presentati ai donatori e al popolo senegalese, le inspiegabili fortune di Macky e della sua banda, la distribuzione delle terre tra amici e mascalzoni, gli arresti arbitrari di migliaia di patrioti in lotta per le libertà democratiche, il sordido complotto contro il presidente Ousmane Sonko, tramite una massaggiatrice di second’ordine, per attentare al suo onore ed escluderlo dalla la corsa per il Palazzo…
Non avrà tempo: la nostra “Darling Kôr” internazionale, Marième Faye, fino ad allora aggrappata al suo inseparabile rosario, di fronte alla profanazione del suo dio vivente, ritorna dal suo limbo in un disastro per punire la blasfemia… It’s It È risaputo che l’ex First Lady non ama che le donne si avvicinino troppo al suo “Aladji”, qualunque siano le loro intenzioni, anche quelle troppo gentili per essere sincere.
Ancor di più per indignarlo…
La gente comune apprende allo stesso tempo che Macky Sall non possiede un jet privato, e non beneficia ancora delle cure che gli spettano: né pensione di vecchiaia, né alcun tipo di sostegno. Non ha quindi alcun incarico o guardia del corpo che lo Stato senegalese dovrebbe fornirgli.
Solo che Macky Sall è nato sotto una buona stella: Marième Faye è una fan del Taï Chi, un’arte marziale che ti permette di difendere e attaccare il tuo avversario. A proposito, capiamo allo stesso tempo perché Macky Sall è necessariamente un uomo onesto: altrimenti presiederebbe qualche associazione anonima di mariti maltrattati…
Dopo queste banali considerazioni, torniamo allo sordido incidente del volo Casablanca-Parigi Royal Air Maroc.
A dire il vero, il nostro famoso “Darling Kôr” avrebbe segnato il destino di Aïssa Camara con un calcio alla schiena se l’equipaggio di volo e altri testimoni non fossero intervenuti nel momento in cui la violenza verbale stava preparando il ring.
Il Regno Cherifiano ha senza dubbio Macky Sall in buona posizione. Ciò che non possiamo dire delle nuove autorità senegalesi, compreso uno degli attuali guardiani degli affari del tempio, ha espresso stranezze riguardanti il ​​defunto re Hassan II e il suo attuale successore, Mohamed VI, che, va detto, ricordiamolo, sarebbe, con i sovrani della Giordania, i rari discendenti del Profeta, sovrani di uno Stato…
Le forze dell’ordine del regno di Shereef sono quindi venute ad arrestare Aïssa Camara che sarà presentata ai giudici lunedì 7 ottobre 2024. È il Ministero dell’Integrazione africana e degli Affari esteri che si vanta: Signora Ministro, senza esitazione, ha contattato la nostra ambasciata in Marocco per assistenza legale per far uscire Aïssa Camara dal vicolo cieco in cui si è cacciata.
Potrebbe fare bella figura nel resoconto di fine trimestre…
Pensate, una comunissima donna senegalese alle prese con la giustizia di un Paese africano, per aver aggredito un altro senegalese che ha il cattivo gusto di essere un ex capo di Stato. Naturalmente, nel comunicato ufficiale, non si parla di rammarico che un senegalese venga insultato, accusato di crimini gratuitamente. Dobbiamo addirittura stupirci di non vedere, in conclusione, una parolina gentile della signora Ministro a Macky Sall, del tipo: “Buon per la sua faccia! E non ha ancora visto niente…”.
È vero: cos’è questa folle idea di amnistiare tutti i reati commessi dal 2021 al 2023? Ebbene sì: El Malick Ndiaye, una delle identità notevoli di PASTEF, nel processo, annuncia la creazione di un’Alta Corte di Giustizia, no? Seguite il suo sguardo… Nella testolina da cittadino comune che sono, questa è solo la logica continuazione delle riforme profonde che la gente comune attende da tanto tempo.
Bisognerà, dopo il referendum del 17 novembre 2024, rispolverare i dossier dormienti dal 2021: perché ottanta senegalesi sono morti per aver risposto all’appello del leader di PASTEF che li implora di difendersi, a costo di loro vite, un progetto che è oggi, ancora in fase di elaborazione, dopo dieci interminabili anni di riflessione?
Da che parte starà la maggioranza è la domanda seria a cui l’elettore senegalese risponderà tra due mesi… Se conferma alla lista PASTEF il 54% attribuito per procura a Bassirou Diomaye Faye e alla sua scopa, ma in realtà destinato al PRO, sappiamo chi finirà sul patibolo nei mesi che seguono…
D’altra parte, se l’elettorato concedesse la maggioranza all’attuale opposizione, Bassirou Diomaye Faye potrà liberarsi del suo ingombrante primo ministro senza essere accusato di tradimento con l’argomentazione inarrestabile: il 54% di marzo 2024 lui è ben intenzionato …
Ritorno sulla terra: ieri, mercoledì 9 ottobre 2024, Léopold Sédar Senghor avrebbe compiuto centodiciotto anni. Cosa penserebbe di questa Repubblica il cui ministro degli Esteri farfuglia la lingua ufficiale al punto da faticare a pronunciare la qualificazione “inalienabile” quando si parla di diritti dei palestinesi?
Ripeti dopo di me, signora Ministro: i-na-lié-na-ble. Non è scienza missilistica però…

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