L’Olimpiade delle Olimpiadi: dal nostro inviato da Nizza

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Nizza. Musica lirica. 30-IV-2024. L’Olimpiade delle Olimpiadi, pasticcio barocco in due atti ispirato al libretto L’Olimpiade di Pietro Metastasio e Antonio Vivaldi. Musiche di Antonio Vivaldi (1678-1741), Giuseppe Sarti (1729-1802), Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), Johan Adolf Hasse (1699-1783), Tommaso Traetta (1727-1779), Antonio Caldara (1670- 1736 ), Davide Perez (1711-1778). Direzione e coreografia: Eric Oberdorff. Scenografo: Fabien Teigné. Cotumes: Camille Pénager. Luci: Jean-Pierre Michel. Progettazione video: Fabien Teigné/Eric Oberdorff. Direttore delle riprese: Julien Perrin. Creazione scuola e-artsup. Con: Fernando Escalona, ​​controtenore (Licida); Rémy Brès-Feuillet, controtenore (Mégacle); Marlène Assayag, soprano (Aminta); Ana Maria Labin, soprano (Argene); Margherita Maria Sala, contralto (Aristea); Luigi De Donato, basso (Clistene); Gilen Goicoechea, baritono (Alcandro); Anaïs Gournay, maestra di cerimonie (ruolo parlato). Ballerini del Balletto Nice Méditerranée. Breakdancer. Coro (direttore del coro: Giulio Magnanini) e Orchestra Filarmonica di Nizza, Ensemble Matheus, direzione musicale: Jean-Christophe Spinosi

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È in un Teatro dell’Opera di Nizza, pieno come lo Stade de France in una giornata di Coppa del Mondo, che ci diamo appuntamento per accogliere, vivere e davanti a Parigi, la Fiamma Olimpica di questi Giochi Olimpici del 2024, al termine dei L’Olimpiade delle Olimpiadi.


Questa sera assisteremo ad una nuova e molto ardita produzione della casa nizzarda, una sorta di Pasticcio barocco in due atti per il quale Jean-Christophe Spinosi, Nathalie Spinosi ed Eric Oberdorff hanno reinterpretato il libretto di Le Olimpiadi di Pietro Metastasio e Antonio Vivaldi. Credo di poter dire che, per fare questo, l’Opera di Nizza ha infranto tutti i codici.

Assolutamente, Thierry: siamo installati sul palco dell’augusta casa di Nizza, in mezzo alla folla che ha già invaso parte della sala, quasi tutti i balconi (ci è stato detto che alcuni palchi saranno occupati dal esibizioni del coro domestico). Dal mio posto vedo, sui due schermi perpendicolari che si affacciano sulla pista dello stadio disegnata a terra, che il conto alla rovescia è già iniziato. Un accorgimento unico e complesso, che dobbiamo al grande architetto Fabien Teigné, il quale mi confidò, mentre stava effettuando un’ultima oliatura degli ingranaggi, di aver previsto anche degli abbassamenti degli attaccapanni (una cornice, delle onde al neon, un sacco da boxe), nonché uno specchio unidirezionale sotto lo schermo principale per alcuni momenti di pura estetica. Anche tra gli atleti, che stanno ultimando il riscaldamento, l’emozione è palpabile. La Maestra di Cerimonie si siede davanti ai nostri occhi al tavolo da dove commenterà, non senza emozione perché è la prima volta per lei, questa nuova Olimpiade.

Se mi permette, Jean-Michel: dovremmo forse ricordare che i Giochi Olimpici che si svolsero ad Olimpia e poi in tutta la Grecia nell’VIII secoloe secolo a.C. al IVe in seguito, divenne nuovamente nel 1896, sotto la guida di Pierre de Coubertin, il punto d’incontro degli sportivi di tutto il mondo. Era una competizione che avrebbe dovuto portare niente di meno che l’immortalità ai suoi vincitori! Il che forse spiega perché tanti dei nostri politici vogliono fare di questo raduno quadriennale una delle vetrine del loro mandato. Speriamo che questo Olimpiade delle Olimpiadi saprà liberarsi da polemiche e rassegnazioni di ogni tipo in tema di diritti umani, un vero protagonista nell’ala della confraternita sportiva sognata dai nostri vecchi.


Ti interrompo, Thierry, perché è appena entrato il prestigioso arbitro di queste Olimpiadi: lo chef francese Jean-Christophe Spinosi. Sì, Thierry, hai ragione: quello che ha guidato Il messia di Claus Guth che ci ha fatto piangere tantissimo! Scarpe da ginnastica bianche, tuta da sera con cappuccio: possiamo immaginare che non risparmierà sforzi quando dovrà correre da un’orchestra all’altra. Sì, Thierry, hai sentito bene! Il maestro dirigerà due orchestre contemporaneamente: una prima sul pavimento (quella dell’Opera di Nizza), e una seconda (il suo amato Ensemble Matheus), installata sul palco. Nello spogliatoio mi ha illuminato sull’allettante titolo di questa Olimpiade senza precedenti. Anche se vestiti con i costumi tradizionali di tutti gli stadi del mondo (sotto, d’accordo, l’estetica dei palcoscenici d’opera… possiamo addirittura dire, Thierry, che questa sera, tu ed io, così come le poche migliaia di spettatori che che ci circondano sono vestiti meglio di quelli che siamo venuti a guardare), L’Olimpiade delle Olimpiadi vestirà i nostri atleti con una musica lontana anni luce dall’ispirazione musicale dei nomi degli uccelli ascoltati nei kops di Marsiglia o Strasburgo, e che la decenza ci vieta di ripetere qui. Musica dalle sessanta opere composte dal libretto che Pietro Metastasio scrisse per la prima Olimpiade della storia della musica, quella di Caldara del 1733! Sì, Thierry, hai sentito bene: 60 compositori per 60 Olimpiadi diverse dallo stesso libretto! Molti atleti della musica quindi (anche Mysliveček, di cui si è sentito parlare molto nella primavera del 2022, ci è andato di sua iniziativa) ma solo sette eletti per il pasticcio di questo Olimpiade delle Olimpiadi che riunirà Caldara, Galuppi, Traetta, Pergolèse, Sarti, Hasse, Perez e ovviamente Vivaldi. Uno scoop passeggero, affidato da Spinosi: il Maestro molto presto dirigerà l’integrale Le Olimpiadi Vividian, la più conosciuta di tutte. Nel frattempo, per accompagnare in diretta il viaggio della Fiamma Olimpica sulla Promenade des Anglais, quale idea più bella, converrai con me, Thierry, di quella dell’ecumenismo musicale per riecheggiare quello che dovrebbe regnare nello sport?


Per quanto riguarda i nostri giovani atleti (i principi e i re dello stadio hanno sostituito quelli, letteralmente, del libretto di Metastasio) avrai notato, Jean-Michel, che, come l’orchestra, hanno avuto il suono. Tranquillo ! Ecco il primo: Mégacle (alias il controtenore Rémy Brès-Feuillet). Sembra molto concentrato. Potrebbe avere un problema personale? Mi dirai, Jean-Michel: questo non ci riguarda e avrai ragione. Lo sport soprattutto. Sulle sbarre, sul Ottimo per me de Galuppi, il grande organizzatore di questi giochi, Eric Oberdorff, lo fa giocare sulle corrispondenze tra vocalizzazione e sforzo fisico: è piuttosto gustoso. Eccolo seguito da Licida, suo falso amico e vero rivale: avrete riconosciuto come me Fernando Escalona, ​​che ci abbagliò come Nerone non molto tempo fa a Digione, e che ancora una volta eccelle nel magnetismo come dimostra con il lungo Lie dormi, Amor fomenti preso in pianissimo dal Maestro e lo dimostrerà, mi disse uscendo dallo spogliatoio, con l’irresistibile Gemma in punto e frequenza. Fernando mi ha anche raccontato un terribile segreto: ha chiesto a Megacle di gareggiare al suo posto per vincere per lui la coppa delle Olimpiadi: Aristea, la figlia di Clistene! Quindi rimarrò silenzioso come la tomba. Aristea è Margherita Maria Sala il cui imponente registro basso si cimenta già in un corpo a corpo con mezzi e vocalizzazioni un po’ banali. Ma quello che Licida non sa, e quello che mi ha detto Aristea, è che lei e Megacle (spero mi seguiate ancora) sono già innamorati! Mi dirai, Jean-Michel, che questo non riguarda noi, lo sport soprattutto, ma temo che le nostre Olimpiadi vedranno minata la sua etica dagli stati d’animo dei nostri piccioncini, come temeva allora il bar in precedenza Aminta, l’allenatore di Licida (alias la formidabile Marlene Assayag nell’altrettanto formidabile Siam navi all’onde algenti di Vivaldi) e perfino Clistène (alias l’imponente Luigi De Donato) incaricato di consegnare il premio. Sento che sei colpito quanto me dall’impegno e dalle note alte dell’ex di Licida, Argène (alias l’impressionante Ana Maria Labin). Ma vedo che il maestro Spinosi, mai a corto di idee, sta mettendo in piedi un battaglia tra lei e Aristea, inteso a porre fine alle lamentele delle due donne, che da tempo sono impegnate in Ah piango nel vedermi così triste in questo specchio un po’ lungo. Sembrano quasi non prestare attenzione ai ballerini che li circondano, le cui improvvisazioni, così come i riscaldamenti sparsi dei membri del corpo di ballo di Nizza, non portano, è vero, la coesione coreografica sperata in queste Olimpiadi.

Ti interrompo, Thierry: proprio mentre la fiamma sta per entrare nel recinto olimpico, la frode di Licidas è stata smascherata. Hai detto troppo? Si parla di esilio, e addirittura di suicidio per Megacle, il quale non sapeva, poverino, che il premio del concorso, che stava per regalare a Licida, era la sua Aristea! Che imbroglio! Che dire del futuro di queste Olimpiadi piene di emozioni musicali suscitate dalle scoperte di questa musica sconosciuta? Perché immagino che, come me, sarai stato molto sensibile al gioiello di Pergolesi L’infelice in questo sato in bocca al confidente di Clistene: Alcandro (alias il bellissimo baritono di Gilen Goiccoechea).

Ti interrompo, Jean-Michel: il conto alla rovescia è finalmente arrivato a zero. Ma sì, entra in scena la Fiamma Olimpica! “ L’importante è partecipare » ? Sì, anche i passanti della Promenade des Anglais, che hanno tirato fuori il cellulare senza sapere di trovarsi nello stesso momento sul palco di un’Opera dalla cui porta forse non erano ancora mai entrati, sono entrati inconsapevolmente sulla scena grazie ad un vivere visualizzati sugli schermi. Ora Megacle riemerge. Quel Licida, la cui pelle non fu data a caro prezzo, è risorto. Lo abbiamo perdonato? Ma sì, Thierry! Il mondo dello sport è stato così vendicato, e ben vendicato, per tutta la sua violenza passata. Il giubilo popolare è indescrivibile. Possiamo dichiarare completato L’Olimpiade delle Olimpiadi mentre tecnici, solisti, scenografi e perfino la Cerimoniera, inevitabilmente travolti dagli eventi, sfilano davanti ai nostri occhi, sotto i rispettivi stendardi… Che emozione! Amate sempre, amate! Anche se non sono affari nostri… A voi Cognacq-Jay!

Crediti fotografici: © Dominique Jaussein

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Nizza. Musica lirica. 30-IV-2024. L’Olimpiade delle Olimpiadi, pasticcio barocco in due atti ispirato al libretto L’Olimpiade di Pietro Metastasio e Antonio Vivaldi. Musiche di Antonio Vivaldi (1678-1741), Giuseppe Sarti (1729-1802), Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), Johan Adolf Hasse (1699-1783), Tommaso Traetta (1727-1779), Antonio Caldara (1670- 1736 ), Davide Perez (1711-1778). Direzione e coreografia: Eric Oberdorff. Scenografo: Fabien Teigné. Cotumes: Camille Pénager. Luci: Jean-Pierre Michel. Progettazione video: Fabien Teigné/Eric Oberdorff. Direttore delle riprese: Julien Perrin. Creazione scuola e-artsup. Con: Fernando Escalona, ​​controtenore (Licida); Rémy Brès-Feuillet, controtenore (Mégacle); Marlène Assayag, soprano (Aminta); Ana Maria Labin, soprano (Argene); Margherita Maria Sala, contralto (Aristea); Luigi De Donato, basso (Clistene); Gilen Goicoechea, baritono (Alcandro); Anaïs Gournay, maestra di cerimonie (ruolo parlato). Ballerini del Balletto Nice Méditerranée. Breakdancer. Coro (direttore del coro: Giulio Magnanini) e Orchestra Filarmonica di Nizza, Ensemble Matheus, direzione musicale: Jean-Christophe Spinosi

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