domenica a Nanterre avrà luogo una ricostituzione

domenica a Nanterre avrà luogo una ricostituzione
domenica a Nanterre avrà luogo una ricostituzione
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Saranno presenti l’agente di polizia responsabile della sparatoria mortale e i testimoni. L’obiettivo principale è quello di confrontare le parti con le loro testimonianze sulla scena del crimine.

A quasi un anno dalla morte di Nahel, ucciso dalla sparatoria della polizia a Nanterre il 27 giugno 2023, la giustizia riunisce questa domenica alle 9 i protagonisti del caso per una ricostruzione dei fatti, si apprende Le Figaro da fonti vicine al caso. Saranno presenti Florian M., l’ufficiale di polizia accusato di omicidio volontario, i suoi colleghi e i testimoni. “Per la prima volta tutte le parti si confronteranno con la loro testimonianza sulla scena del crimine, è un momento forte”, sottolinea Nabil Boudi, avvocato della madre di Nahel. E per aggiungere: “È molto stressata, questo le riporta alla mente brutti ricordi”.

La diffusione sui social network di un video in cui un agente di polizia sparava a bruciapelo a un adolescente di 17 anni durante un blocco del traffico ha provocato diverse notti di violenti scontri. In tutta la Francia, gli incendi negli edifici e nelle infrastrutture pubbliche o i saccheggi dei negozi hanno causato danni per un miliardo di euro, secondo il Senato. A Nanterre, non lontano dalla rotonda dove fu ucciso Nahel e dove avverrà la ricostruzione, alcuni edifici ne portano ancora tracce.

L’inchiesta sulla morte di Nahel, divenuta simbolo del dibattito sulla violenza commessa dagli agenti di polizia, dovrà stabilire in particolare se l’uso dell’arma da fuoco fosse legittimo. Una prima versione della polizia, secondo cui l’adolescente si sarebbe precipitato verso il motociclista, è stata subito smentita dal video dei fatti, diffuso sui social network.

Liberato l’ufficiale di polizia

Per cinque mesi l’agente di polizia responsabile della sparatoria, Florian M., che all’epoca dell’incidente aveva 38 anni, è stato posto in custodia cautelare. Ma a novembre è stato rilasciato e posto sotto controllo giudiziario dopo diverse richieste da parte del suo avvocato.

I giudici che hanno deciso di rilasciarlo hanno riconosciuto che esisteva ancora “discrepanze tra le diverse versioni fornite”ma quello “il rischio della consultazione” ora è apparso, “in questa configurazione, meno significativo” E “Non possiamo giustificare su questa base la continuazione della custodia cautelare”.

“L’informazione giudiziaria è progredita”, sentite le parti civili ed i due agenti di polizia, hanno indicato i magistrati. Lo sottolineano anche “se il disturbo all’ordine pubblico permane”, “è inferiore alla data di collocazione in custodia cautelare”.

Dopo il rilascio di Florian M., Mounia, la madre di Nahel che lo ha allevato da sola, ha indetto una manifestazione alla quale hanno partecipato pacificamente alcune centinaia di persone. “Un poliziotto uccide un bambino, arabo o nero, diventa milionario ed esce di prigione, si riunisce pacificamente alla famiglia per le vacanze”si è lamentata in un video, riferendosi al gattino che ha raccolto più di 1,6 milioni di euro a sostegno della famiglia del poliziotto.

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