61 gigabyte di dati dell’ospedale Simone Veil sono stati rivelati da un gruppo di hacker. Il centro ospedaliero è stato bersaglio di un attacco informatico “ransomware” il 16 aprile.
La minaccia era quindi molto reale. Vittima di un attacco informatico il 16 aprile, l’ospedale Simone Veil di Cannes ha visto rubare 61 gigabyte di dati da un gruppo di hacker chiamato LockBit. Da allora gli hacker avevano dato un ultimatum all’ospedale: minacciavano di rivelare pubblicamente i dati dell’ospedale se non fosse stato pagato il riscatto entro la mezzanotte di mercoledì 1 maggio.
Secondo Clément Domingo, alias @_SaxX_, un account
Nel suo post su
“Altre “piccole” mani del cybercrime prenderanno il sopravvento. Raccoglieranno, ordineranno, riassembleranno, semplificheranno i dati inizialmente esfiltrati da LockBit nell’attacco informatico di Cannes e li rimetteranno in vendita”, analizza il lanciatore specializzato in cybercrime.
Attenzione ai tentativi di phishing
Questo colpo di stato criminale da parte del gruppo di hacker avviene pochi mesi dopo un intervento della polizia, l’operazione Cronos, che ha bloccato il gruppo di hacker e durante il quale sono stati sequestrati 34 server del gruppo di hacker. Secondo l’Europol sono state arrestate anche due persone legate alla banda.
“Il mio sincero pensiero va a tutte le équipe ospedaliere, sia tecniche che sanitarie, che trascorreranno settimane estremamente difficili… con ulteriore stress… ulteriori vincoli… e saranno messi a dura prova…” , scrive Clément Domingo su X.
In attesa di maggiori informazioni, il “gentile hacker” consiglia di “attentare ai rischi di phishing via sms o email, così come alle richieste telefoniche per chiedere varie informazioni aggiuntive”.
Alexis Lalemant Giornalista