a Caracas, Amar Bendjama riformula magistralmente Omar Hilale

a Caracas, Amar Bendjama riformula magistralmente Omar Hilale
a Caracas, Amar Bendjama riformula magistralmente Omar Hilale
-

Il rappresentante dell’Algeria alle Nazioni Unite, Amar Bendjama, ha ancora una volta duramente rimproverato il suo omologo marocchino, Omar Hilale. Questa volta è stato a Caracas, in Venezuela, che i due diplomatici si sono scontrati sulla questione del Sahara Occidentale.

Hilale non ha apprezzato la presenza di Bendjama nella capitale venezuelana dove, dal 14 al 16 maggio, si è svolto un seminario del comitato di decolonizzazione dell’ONU, il C24.

La questione sahrawi è proprio all’ordine del giorno di questa commissione ed è il solido argomento che l’Algeria brandisce ogni volta di fronte alle accuse del Marocco riguardo al presunto sostegno della comunità internazionale al suo piano di autonomia.

Amar Bendjama racconta a Omar Hilale cosa hanno in comune Marocco e Israele

Il diplomatico marocchino ha criticato Amar Bendjama per essersi recato a Caracas e per aver “abbandonato le sue responsabilità nei confronti della Palestina” come rappresentante di un Paese membro non permanente del Consiglio di Sicurezza.

“Non ti assumi la responsabilità per cui la comunità internazionale ti ha eletto al Consiglio di Sicurezza, ma hai preferito dare priorità alla tua agenda nazionale”, ha dichiarato tra gli altri Omar Hilale all’intervento di Amar Bendjama, non senza rielaborare la consueta letteratura marocchina sulle presunte responsabilità dell’Algeria nell’impasse in cui si trova il dossier Saharawi.

La risposta del diplomatico algerino è stata, come al solito, dura. Dato che il marocchino si è permesso di dare lezioni all’Algeria sulla Palestina, Bendjama si è preso il tempo di insegnargli proprio ciò che hanno in comune il popolo palestinese e quello sahrawi: sono entrambi “sotto il giogo del colonialismo e lottano contro l’oppressione e per la liberazione del loro paese”. terra. »

La presenza della delegazione algerina nella terra di Simon Bolivar, liberatore del Sud America, è conforme al giuramento che l’Algeria ha prestato quando è stata eletta al Consiglio di Sicurezza da quasi tutti i membri delle Nazioni Unite, nel giugno 2023.

“Abbiamo infatti giurato che l’Algeria lavorerà con determinazione per svolgere il suo ruolo, conosciuto e riconosciuto, di voce dei dannati della terra e dei senza voce, come ha detto Frantz Fanon”, ha ricordato Bendjama.

“Ecco perché”, ha continuato, “siamo venuti qui a questo seminario delle Nazioni Unite sulla decolonizzazione per rivendicare, ancora una volta, il diritto all’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale. »

Per quanto riguarda la Palestina, il rappresentante dell’Algeria ha ripetuto più volte la promessa fatta, quella di non arrendersi e di tornare costantemente a rivendicare i diritti dei palestinesi.

Algeria – Marocco: Bendjama mette in ridicolo Omar Hilale a Caracas

“Sia chiaro anche che la delegazione algerina continuerà, a New York, a lavorare duro e senza compromessi per difendere il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese martire. È dovere e onore dell’Algeria nel concerto delle Nazioni”, ha affermato.

Dallo scoppio della guerra a Gaza lo scorso ottobre, l’Algeria è diventata la voce della causa palestinese, moltiplicando in particolare le proposte di risoluzioni per un cessate il fuoco a Gaza o addirittura per l’adesione della Palestina all’ONU. Il Marocco è nella posizione migliore per ricevere lezioni su questo tema.

L’ambasciatore Bendjama non ha quindi perso l’occasione di ricordare lo scandaloso episodio dell’operazione conclusa dal Marocco a scapito della causa palestinese.

Nel dicembre 2020, il Marocco ha accettato di normalizzare le sue relazioni con Israele, il carnefice dei palestinesi, in cambio del riconoscimento americano della sua “sovranità” sul Sahara occidentale. Una pugnalata alle spalle dei palestinesi e un tradimento della causa palestinese che la storia aborrirà per sempre.

Amar Bendjama, tuttavia, ha avuto cura di specificare che le sue dichiarazioni hanno naturalmente risparmiato “il fraterno popolo marocchino, che merita rispetto” e che, riconosce, non è responsabile delle azioni delle sue autorità.

-

PREV “Sorelle. Per una psicoanalisi femminista”, pensando alla psicoanalisi al centro di una vasta confraternita inclusiva
NEXT Studio sugli effetti dei pesticidi sui bambini tra gli alunni della scuola elementare vallesana – rts.ch