In un rapporto pubblicato martedì, l’associazione antitabacco OxySuisse accusa le multinazionali del settore di violare i diritti umani e le autorità svizzere di compiacenza nei loro confronti.
Prodotto in collaborazione con l’organizzazione americana Action Against Smoking and for Health, il rapporto di OxySuisse analizza l’influenza dell’industria del tabacco dal punto di vista dei diritti umani.
Secondo il rapporto, l’industria del tabacco è incompatibile con i diritti umani fondamentali. Infatti, la produzione e la commercializzazione di prodotti che causano dipendenza e morte violano il diritto alla salute, il diritto alla vita e il diritto a un ambiente sano.
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Il fumo provoca ogni anno circa 9500 morti in Svizzera e 8 milioni nel mondo.
La Svizzera ritarda
Nella lotta contro il fumo la Svizzera è molto indietro: in questo ambito si colloca al 36° posto su 37 Paesi europei.
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Questo ritardo potrebbe essere spiegato dal peso dell’industria del tabacco nella Confederazione Svizzera. “La fondazione in Svizzera di due influenti grandi multinazionali del tabacco è una delle ragioni della mancata applicazione di efficaci politiche di prevenzione del fumo (…) Noi (Svizzera, ndr) spesso favoriamo gli interessi commerciali di queste aziende a scapito del diritto alla salute della popolazione svizzera”, denuncia martedì Michela Canevascini, direttrice di OxySuisse, al microfono de La Matinale.
Per OxySuisse l’adozione di norme più severe è essenziale per rispettare gli impegni internazionali della Svizzera e proteggere la salute pubblica.
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Miruna Coca Cozma / metà
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