Pesca, petrolio, gas: il Senegal di fronte alle multinazionali e all’Occidente?

Pesca, petrolio, gas: il Senegal di fronte alle multinazionali e all’Occidente?
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Riuscirà la nuova potenza senegalese a incarnare un percorso pacifico verso la rinegoziazione delle relazioni ineguali tra l’Occidente e i paesi africani? Riuscirà a incarnare la sovranità democratica? Avrà davvero il margine di manovra per applicare il suo panafricanismo di sinistra, un programma fondamentalmente redistributivo?

Lunedì 22 aprile Bassirou Diomaye Faye ha ricevuto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e ha discusso del delicato problema degli accordi di pesca tra il suo Paese e l’Unione europea. Altro tema caldo: quello della rinegoziazione dei contratti di petrolio e gas. Ma gli esperti dicono che è un settore che ha una cultura del segreto e che ha la possibilità di rivolgersi ai tribunali arbitrali internazionali che sono già stati spietati con i paesi dell’America Latina.

Cosa può fare una democrazia africana di fronte alla voracità delle multinazionali? Dibattito con i giornalisti Fabrice Wuimo e Frank Toti, l’ex giornalista e consigliere di strategia politica e della comunicazione Geneviève Goëtzinger e l’ex diplomatico e consulente Laurent Bigot.

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