Lettera dei lettori del 29 aprile 2024

Lettera dei lettori del 29 aprile 2024
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Ambiente, cantiere della stazione, biodiversità, energie, Maggiore Davel

24 ore / lettori

Pubblicato oggi alle 7:32

Losanna

In l’articolo di “24 Heures” del 26 aprile Nell’ultimo dedicato allo sviluppo ferroviario, c’è scritto: “Il progetto di potenziamento della stazione di Losanna non è ancora iniziato…” Questo è falso. I lavori sono infatti iniziati nel 2021, diversi progetti sono in corso e alcuni sono addirittura stati completati: possiamo citare l’ampliamento del ponte ferroviario su Avenue d’Ouchy o l’installazione di nuovi scambi agli ingressi delle stazioni. Senza dimenticare lo spettacolare cantiere di Épinettes, a sud-ovest della stazione, dove si sta costruendo un nuovo edificio che supporterà i nuovi binari 8 e 9 (foto). Va inoltre ricordato che non dovremo attendere la conclusione degli ultimi lavori sulla stazione di Losanna per beneficiare dei miglioramenti apportati. Le nuove funzionalità verranno rilasciate non appena saranno completate.

Jean-Philippe Schmidt, portavoce della CFF

Ambiente

Potremmo densificare, accumulare edifici, ma ciò non fermerà in alcun modo il consumo eccessivo, la sovrappopolazione, l’inquinamento e altre bellezze distruttive inerenti al nostro tempo. Per un paese come la Svizzera è più conveniente pagare una multa, per quanto elevata, per “inazione climatica”, piuttosto che prendersi cura del proprio ambiente modificando il proprio comportamento, secondo la tendenza: “Il profitto a tutti i costi e soprattutto a breve termine.”

E, a livello planetario, trasformare l’economia e la crescita per preservare le risorse vitali sembrerebbe più facile che cercare soluzioni per nutrire presto 9 miliardi di persone su un pianeta che si sta riscaldando di un grado e mezzo, o anche di tre, se consideriamo continuiamo così. Peccato che la maggior parte delle persone non comprenda la gravità della situazione.

Drammatico notare che, se temperature e popolazione aumentano in maniera preoccupante, l’intelligenza sembra imboccare una curva discendente.

La biodiversità sta gradualmente crollando, la questione non è più quanto lontano arriverà, ma quando crollerà.

Patricia Mercier, Vallorbe

Biodiversità

Ricordate: nel settembre 2020 il popolo svizzero ha votato chiaramente contro un allentamento delle misure di protezione delle specie cacciate, in seguito al referendum lanciato dalle associazioni di tutela ambientale, tra cui Pro Natura e il WWF. Oggi è chiaro che i politici della Berna federale purtroppo se ne fregano e continuano ad adottare misure contrarie alla volontà popolare. Dopo le massicce e inutili sparatorie ai branchi di lupi quest’inverno, ora potremmo attaccare i castori, e c’è chi comincia a sognare zone “lupi-liberi”, come se fosse possibile impedire a un animale selvatico di muoversi liberamente sul territorio…

Il buon senso nella gestione delle specie animali che vivono nel nostro Paese sembra essere stato sostituito da un’ideologia che vede la biodiversità come qualcosa da combattere con ogni mezzo. Eppure è il nostro bene più prezioso, da custodire e sviluppare piuttosto che distruggere.

Mi auguro quindi che l’iniziativa “Per la biodiversità” lanciata da Pro Natura e sulla quale voteremo quest’autunno trovi ampio sostegno, perché è giunto il momento di rimettere in carreggiata la nostra politica di tutela ambientale.

David Schenker, San Trifone

Storia

L’indagine inizia dalla fine. Il responsabile di questa “cattiva azione” verrà tagliato in due il 24 aprile 1723. Con il talento di un archivista appassionato, il direttore onorario dell’Archivio cantonale di Vaud Gilbert Coutaz svuoterà tutti i cassetti degli archivi più diversi e remoti per noi spiegare cosa pensava il mondo di questa stravagante avventura. Abbiamo letto il suo libro (Maggiore Davel, nascita del primo patriota vodese) come un thriller che si svolge nell’arco di trecento anni.

Davel è il primo patriota vodese a immaginare questo paese governato da lui stesso e da un cantone svizzero. Il suo elenco delle cattive pratiche della LLEE ha portato Von Steiger ad affermare che coloro che esercitano il potere non danno ai propri sudditi ragioni per riconquistare la propria libertà.

Gilbert Coutaz ci accompagna attraverso tutto ciò che è stato scritto sul maggiore. Ora, per il momento in cui LLEE non voleva che alludessimo a questa storia, bisogna avere un certo fiuto per far emergere tutta una serie di documenti che suscitano l’ammirazione di coloro che ne parlano. In seguito non fu necessario parlarne per non offendere i bernesi, nuovi alleati nella costruzione della nuova Svizzera.

Dai tempi moderni, Davel è stato designato come modello di Vaudois, ufficiale, notaio, figlio di un pastore, ma mai come nipote di un muratore italiano… Anche se sono molti, i discendenti degli italiani sono modelli di Vaudois o Vaudoises , è opportuno ricordare qui le difficoltà che le nostre leggi impongono loro nell’accesso alla nostra cittadinanza.

Pierre Aguet, Vevey

Energie

Gli oppositori delle turbine eoliche e gli altri difensori dell’allodola e del fringuello dovranno un giorno tornare sulla terra se vorranno acquistare le loro grandi auto elettriche senza produrre più elettricità. Nella sezione “Riflessioni” del 19 aprile, uno di questi irriducibili oppositori delle turbine eoliche sprofonda il lettore in un pasticcio legale per spiegare che quella che lui chiama “la lobby del vento” ha quindi perso una nuova battaglia presso il Tribunale federale. Sembra quindi che questi cattivi costruttori eolici abbiano ancora una volta dimenticato il futuro degli uccelli e la protezione delle fonti. Le fonti? Vorrei che qualcuno mi spiegasse come un aerogeneratore può seccare o inquinare una sorgente. È nuovo? Sotto accusa sono poi il consigliere federale Albert Rösti e i politici che hanno presentato una legge favorevole alle energie rinnovabili.

Mescolare tutto e spaventare i cittadini è una tecnica nota e consolidata. È la soluzione giusta per proteggere la democrazia tanto cara al nostro avversario? Il mio vicino mi ha detto stamattina che voterà sì il 9 giugno, perché saremo in due, questo annullerà il no di una pala anti-eolica… e forse potremo andare avanti con più tranquillità dopo il 9 giugno.

Jean-Claude Enderlin, Morges

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