Si rifiuta di lasciare che l’attacco con l’ascia al padre di 81 anni venga dimenticato

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Un uomo si rifiuta di lasciare che venga dimenticato il subdolo attacco con l’ascia contro suo padre la settimana scorsa a Gatineau, mentre le ore dell’ottuagenario sono ormai contate a causa delle gravi ferite riportate.

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“Voglio che sia fatta giustizia”, ​​dice in un’intervista a Il giornaleAlain Lavigne.

Suo padre, Réjean Lavigne, 81 anni, stava facendo giardinaggio nella residenza per anziani dove vive quando un violento colpo di ascia è stato colpito dietro la sua testa.

Réjean Lavigne, vittima

Tratto dall’account Facebook di Réjean Lavigne

Il sospettato, Jonathan Lepage-Clément, avrebbe tentato di aggredire altri due cittadini, prima di essere arrestato dalla polizia.

L’uomo, 41 anni, deve rispondere delle gravi accuse di tentato omicidio, aggressione aggravata e aggressione con arma da fuoco.

Tutto indica che Lepage-Clément e la vittima non avevano alcun legame. “Mio padre si trovava nel posto sbagliato, nel momento sbagliato”, concorda Alain Lavigne.

Già morto

Dopo l’attentato, la vita di Réjean Lavigne è appesa ad un filo. Sabato sera era ancora supportato da un respiratore artificiale.

“Le sue ore sono contate”, ammette suo figlio. Per me mio padre è morto”.

L’ottuagenario, tuttavia, finora era «in perfetta salute», sottolinea Alain Lavigne.

“Aveva la caccia, la pesca, il golf, la sua famiglia”, ha detto il 58enne. Era un uomo molto dedicato.


Réjean Lavigne, vittima

Tratto dall’account Facebook di Réjean Lavigne

In pensione da 25 anni dal suo lavoro presso il Dipartimento federale dei trasporti, Réjean Lavigne è stato fortemente coinvolto nel volontariato per i Cavalieri di Colombo, un’organizzazione di beneficenza.

“Stava raccogliendo soldi per i cesti di Natale. Quest’estate ha condotto una campagna per aiutare i giovani a giocare a baseball», illustra Alain Lavigne.

Anche questo padre soffre la tragedia mentre è in remissione dal cancro ai polmoni.

“Sto lottando per sopravvivere il più a lungo possibile per la mia famiglia e ricevo una telefonata: ‘Alain, sei seduto, ho una cosa da dirti su tuo padre’”, sussurra.

Fuori dallo stato di causare problemi

L’unica fonte di sollievo per il signor Lavigne è che il sospettato in questo caso è stato messo fuori pericolo, essendo stato visto nel quartiere poco prima del crimine.

“Se vedi qualcuno in giro, non esitare a chiamare la polizia!” esclama il figlio della vittima.

Jonathan Lepage-Clément, attualmente detenuto, tornerà in tribunale all’inizio di maggio.

Secondo una ricerca effettuata da Il giornalel’uomo di Shawinigan, nella Mauricie, ha avuto problemi con i tribunali all’inizio degli anni 2010, per casi di possesso di stupefacenti e guida di un autoveicolo sotto l’influenza di alcol.

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