Francia: intimità strategica, secondo Darmanin!

Francia: intimità strategica, secondo Darmanin!
Descriptive text here
-

HADurante la sua importante visita in Marocco, il Ministro degli Interni e dei Territori d’Oltremare, Gérald Darmanin, ha lanciato un nuovo concetto per descrivere la qualità delle relazioni tra Francia e Marocco. Questo è il concetto di “intimità strategica”.

Nel flusso delle migliori intenzioni che animano questa visita in Marocco, l’utilizzo di questo nuovo concetto è passato quasi inosservato, senza dubbio schiacciato dalla chiara volontà dei due Paesi di ridare lustro alla loro partnership. Prima della grande crisi che aveva paralizzato il dialogo politico tra i due paesi, la tradizione di celebrare l’unicità delle relazioni tra Parigi e Rabat era quella di evocare un rapporto e una partnership eccezionali tra i due paesi.

Ed è stato del resto in nome di questo partenariato eccezionale che il Marocco ha chiesto alla Francia di adattare la sua posizione sul Sahara e di uscire dalla comodissima zona grigia, che gli ha permesso di affermare il proprio sostegno all’opzione dell’autonomia senza però riconoscere apertamente la sovranità del Marocco sul suo Sahara.

Queste differenze politiche furono all’origine del lungo inverno che i rapporti tra i due paesi attraversarono, al punto da non poter organizzare visite di Stato tra di loro. Oggi, mentre Parigi sembra aver preso coscienza dell’enorme posta in gioco nelle cattive relazioni con il Marocco, sta dando alla sua diplomazia una nuova direzione che è in linea con i desideri marocchini.

A cominciare in modo spettacolare dalla visita del Ministro degli Affari Esteri, Stéphane Séjourné, nella quale ha annunciato il desiderio delle autorità francesi di partecipare finanziariamente allo sviluppo economico delle province del Sahara, che per molti equivale ad un riconoscimento economico, proseguito con la visita di Franck Riester, Ministro del Commercio Estero, che dimostra il grande interesse degli operatori economici francesi per il mercato marocchino e la capacità dei suoi strumenti industriali e commerciali di proiettarsi negli spazi africani circostanti, ecco che Gérard Darmanin è venuto a magnificare sicurezza della cooperazione tra i due paesi, un punto nevralgico nella grande architettura delle loro relazioni.

A Rabat, Gérald Darmanin ha tenuto un panegirico della qualità e della competenza dei servizi marocchini nel campo della sicurezza e della lotta al terrorismo. Formalizza così la richiesta francese alle autorità marocchine di impegnarsi per garantire i prossimi Giochi Olimpici di Parigi, con lo stesso know-how e la stessa affidabilità che hanno dimostrato durante gli ultimi Mondiali in Qatar.

Evocando il concetto di intimità strategica tra Parigi e Rabat, Gérald Darmanin apre politicamente la strada alla grande svolta che il Marocco si aspetta dal presidente Emmanuel Macron, ovvero una dichiarazione solenne per la storia, secondo cui Parigi riconosce la piena, totale e indiscutibile sovranità del Marocco sul suo Sahara. L’intimità strategica implica un’idea semplice, ovvero che i destini dei due paesi sono profondamente intrecciati. E in questo contesto possono esserlo solo se i due paesi si muovono nella stessa direzione, difendono gli stessi interessi e si proteggono a vicenda dalle raffiche geopolitiche.

Nel lungo processo di normalizzazione delle relazioni tra i due paesi, dopo una crisi silenziosa durata diversi mesi, Gérald Darmanin ha appena deposto una pietra preziosa che rende irreversibile ogni tentativo di invertire la rotta. La sua importanza deriva dal fatto che è a capo di tutti i servizi di sicurezza, la cui missione principale è difendere gli interessi vitali della Francia. E il primo poliziotto francese, il primo responsabile della sicurezza in questo paese, ha appena dichiarato forte e chiaro che i suoi interessi risiedono in una partnership eccezionale con il Marocco.

Queste affermazioni sono tanto più decisive in quanto provengono dalla bocca di una figura politica francese di primo piano, accusata da alcuni di essere stata tra coloro che hanno sussurrato all’orecchio del presidente Macron la sua simpatia verso il regime algerino, e addirittura ispirato il suo tropismo verso questo paese. Scelte strategiche che avevano accentuato la crisi con il Regno, divenute oggi un brutto ricordo, in attesa della visita di Stato del presidente Macron in Marocco per procedere alla sua definitiva sepoltura.

Di Mustapha Tossa giornalista e politologo

-

PREV il tempo in cui i ciclisti si bagnano le magliette
NEXT In questo villaggio dell’Eure si è insediato un nuovo osteopata per animali