Caso Fillon: riconosciuta la colpevolezza dell’ex premier, nuovo processo per determinarne la pena

Caso Fillon: riconosciuta la colpevolezza dell’ex premier, nuovo processo per determinarne la pena
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A sette anni dalla sua esplosione, la “Porta di Penelope” non è finita. Mercoledì pomeriggio, in una sentenza molto attesa, la Corte di cassazione ha riconosciuto la colpevolezza dell’ex ministro François Fillon e di sua moglie, ma ha ordinato un nuovo processo per rideterminare la pena e i danni riconosciutigli contro l’ex candidato alle presidenziali del 2017.

“La Corte di Cassazione conferma la decisione della Corte d’Appello in quanto riconosce la colpevolezza di un deputato, di sua moglie e del suo sostituto (…) ribalta invece la decisione della Corte d’Appello relativa alle condanne inflitte sul deputato e sui danni da risarcire”, precisa la decisione.

Il 9 maggio 2022 la Corte d’appello di Parigi ha condannato l’ex inquilino di Matignon a quattro anni di reclusione, di cui un anno, 375.000 euro di multa e dieci anni di ineleggibilità. La condanna di Penelope Fillon (due anni di reclusione con sospensione della pena e 375.000 euro di multa) e quella di Marc Joulaud (tre anni di reclusione con sospensione della pena) sono state confermate dalla Corte di Cassazione.

Rivelato in Le Canard Enchaîné

La vicenda è stata rivelata per la prima volta da Le Canard Enchaîné, nel bel mezzo della campagna presidenziale del 2017, mentre François Fillon, grande vincitore delle primarie di LR, veniva presentato come un chiaro favorito nei sondaggi.

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L’inchiesta ha poi rivelato che François Fillon aveva assunto sua moglie Penelope tra il 1998 e il 2013, in cambio di un compenso complessivo di 613.000 euro netti, “fittizio o sopravvalutato” secondo l’accusa, per la quale l’attività di Penelope Fillon nella sua villa della Sarthe è limitata raccontò il “ruolo sociale” della “moglie di un politico”, e già allora era particolarmente nota per la sua discrezione.

L’ex ministro è stato anche criticato per aver assunto due dei suoi figli come assistenti parlamentari quando era senatore. Penelope Fillon è stata anche giudicata per un contratto come “consulente letterario” nel 2012 e nel 2013 alla Revue des deux mondes, di proprietà del miliardario Marc Ladreit de Lacharrière. Amico di François Fillon, quest’ultimo aveva ammesso, in un procedimento separato, un lavoro in parte fittizio ed era stato condannato nel 2018 per abuso di beni aziendali.


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